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I big arrivano nella capitale: dopo il fondatore del Movimento sbarca anche il presidente dell’associazione Rousseau. Sul fronte delle consultazioni, oggi è il giorno dei partiti che più si sono spesi per Draghi: Italia viva, Pd e Forza Italia. Nel pomeriggio anche l’incontro del presidente incaricato con l’unico partito che al momento voterà sicuramente no a Draghi: Fratelli d’Italia

di Paolo Decrestina

A due giorni dall’incarico ricevuto dal presidente della Repubblica — e accettato con riserva — le chance di un governo Draghi sembrano molto più solide di quanto potesse sembrare solo giovedì mattina. Lo sconcerto iniziale mostrato dalle forze politiche, che mercoledì aveva seminato dubbi sul successo della storica occasione offerta al Paese da Sergio Mattarella, ieri si è trasformato in una serie di adesioni entusiastiche e di aperture decisive. A oggi c’è un solo partito che voterà sicuramente no a Mario Draghi, ed è Fratelli d’Italia. Ci sono invece tre partiti che gli diranno sicuramente sì: Pd, Forza Italia e Italia viva. Poi, ci sono due partiti che stanno lentamente convergendo verso il sostegno alla svolta. Sono i due partiti decisivi: Movimento 5 Stelle Lega.

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Ore 9.55 – La sfida dei «confini» della maggioranza. Zingaretti: «La sintesi spetta a Draghi»
Con l’allargamento del fronte del sì a Draghi, si apre anche il tema della definizione dei confini della nuova maggioranza, che rischia di dover contenere e soprattutto far coesistere anime molto lontane. Ma «definire il perimetro e fare la sintesi», secondo il segretario del Pd Nicola Zingaretti, «è compito del professor Draghi. Noi offriremo i contenuti, a partire dal fisco progressivo e dalle politiche attive sul lavoro. Non arretreremo di un millimetro sull’ancoraggio europeo e faremo le nostre scelte a partire dai contenuti. Voglio capire perché la Lega non ha votato Von der Leyen alla Commissione Ue, quello è il modello che può definire un perimetro». Il segretario assicura che i dem lavoreranno e si schiereranno «per un programma fondato su certi principi e non non a caso Mattarella ha indicato una persona adeguata a produrre una sintesi, c’è grande fiducia».

Ore 9.20 – Casaleggio e Grillo a Roma
Anche Davide Casaleggio è a Roma, e non è escluso che nelle prossime ore veda Beppe Grillo, il garante del Movimento arrivato nella capitale nella serata di ieri. Il presidente dell’associazione Rousseau é arrivato a Roma martedì scorso per una serie di incontri anche con esponenti del M5S. Non c’è alcuna conferma, né smentita, invece, su incontri con i vertici dei Cinquestelle o con Alessandro Di Battista, tornato a far sentire la sua voce critica sul sostegno al governo che sta tentando di comporre il presidente incaricato, Mario Draghi. Di certo ieri è stata una giornata cruciale per la virata dei 5 Stelle, perché sono intervenuti gli unici tre che contano: Grillo, Di Maio e Conte. Il premier dimissionario ha compiuto il gesto plateale: davanti alla sede del governo, ha detto che non saboterà Draghi e si è posto come punto di riferimento dell’”alleanza per lo sviluppo sostenibile” con M5S-Pd-Leu. Di Maio e Grillo hanno spiegato alle loro scombinate truppe che “non si può dire no al Quirinale”, e quindi a Draghi. È dunque più che plausibile che il Movimento dica sì — più probabile — oppure si astenga, con qualche perdita sopportabile e perfino auspicabile per una sua futura spendibilità

Ore 9.08 – Il giorno dei «partiti entusiasti»
Oggi Draghi vede i tre partiti entusiasti: Italia viva, Pd e Forza Italia. Ma la giornata decisiva è domani, quando chiuderà il primo giro di consultazioni con i due partiti grossi. Il calendario prevede: 11-11.30 con Gruppo Per le autonomie (SVP – PATT, UV) del Senato; 11.45- 12.30 Gruppo Liberi e Uguali; 12.45-13.45 Italia Viva; 15-16 Fratelli d’Italia; 16.15-17.15 Partito Democratico; 17.30-18.30 Forza Italia. Poi ci sarà un secondo giro, che si concluderà martedì. Entro la fine della prossima settimana, l’Italia avrà svoltato.

Sorgente: Governo Draghi, oggi Casaleggio e Grillo a Roma. Secondo giorno di consultazioni: Berlusconi guida la delegazione di Fi- Corriere.it

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