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Un’ora di colloquio al Colle tra Mattarella e l’ex numero uno della Bce. Renzi: “È il miglior premier per Italia”. Il M5S rischia la spaccatura. Di Maio: “Il Movimento sia compatto”. Salvini: “Obiettivo: centrodestra unito alle consultazioni”

Roma – Il programma c’è, dettato dalle emergenze del Paese. La sfida è il rilancio dell’economia e l’uscita dalla pandemia. E Mario Draghi è persuaso che troverà in Parlamento l’unità necessaria ad affrontarle. Dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha avuto carta bianca e tutto il tempo necessario a formare il suo governo. Ma se c’è chi ipotizza il giuramento già nel fine settimana, c’è anche chi non esclude servano due giri di consultazioni per comporre il difficile intreccio tra maggioranza parlamentare e formazione della squadra di ministri. L’ex presidente della Bce avrebbe in mente un Cdm composto da tecnici di alto profilo ma il pressing dei partiti della ex maggioranza è fortissimo perché l’esecutivo sia tecnico-politico, sul modello Ciampi: solo così, fanno sapere i pentastellati più dialoganti che ipotizzano anche un ingresso diretto dei leader politici, il M5s potrebbe dire di sì. Draghi resta un’ora a colloquio con Mattarella, vede a tu per tu i presidenti delle Camere, incontra l’uscente Giuseppe Conte.

Sorgente: Draghi punta a un governo di tecnici. Pressing dei partiti per un esecutivo composto anche da politici. Nessun paletto dal Colle – Il Secolo XIX

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