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La Playlist La7
E puntualizza: “Lockdown preventivi e chiuderci in casa? Di lockdown assoluti ne abbiamo fatti forse troppi, ora abbiamo gli strumenti per mappare l’infezione, ma ricordo che l’Italia è molto indietro col sequenziamento del virus. E quindi non abbiamo una fotografia chiara di quello che sta avvenendo. Bisogna accelerare sul sequenziamento e sulla condivisione di queste informazioni: parliamo di centinaia di migliaia di sequenze”.
Riguardo ai vaccini, la virologa spiega: “Non è che con questo giro di vaccinazioni avremo finito. Continueremo per molti mesi a vaccinare al fine di parare l’ondata pandemica, ma poi questo vaccino rientrerà nelle vaccinazioni che facciamo ogni anno, come quella anti-influenzale. Stiamo vedendo come si comportano questi vaccini e i risultati sono ottimi. Stiamo vedendo, ad esempio, che anche con una dose sola il numero dei ricoveri diminuisce in maniera molto significativa. La vaccinazione, però, da sola non basta – continua – perché bisogna vaccinare numeri notevoli di persone prima che il vaccino cominci a fare effetto. E’ necessario un periodo di coesistenza delle misure di restrizioni e di quelle di vaccinazione. In Inghilterra è vero che sono avanti con le vaccinazioni, ma è anche vero che hanno applicato un lockdown duro: a mia suocera, già vaccinata, non fanno mettere neanche il naso fuori casa”.