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Secondo il Times of Malta Vince Muscat, uno dei tre sospettati per l’omicidio della giornalista, si è dichiarato colpevole. Un primo frutto della collaborazione è l’arresto avvenuto oggi di tre uomini sospettati di avere fornito l’ordigno piazzato sull’auto della cronista: secondo Muscat è stato attivato con un codice inviato tramite sms

L’hanno uccisa con un codice inviato via sms: “Rel1 = on“. In questo modo circa 30 secondi dopo è stata attivata la bomba nascosta nell’auto di Daphne Caruana Galizia. In questo modo è stata assassinata la giornalista maltese. A raccontarlo agli investigatori è stato Vince Muscat, uno dei tre sospettati per l’omicidio che si è dichiarato colpevole. A riportarlo è il Times of Malta. L’avvocato di Muscat ha informato il tribunale che il suo cliente stava registrando un’ammissione di colpa riguardo tutte le accuse che ha dovuto affrontare nel caso.

La dichiarazione di colpevolezza di Muscat arriva una settimana dopo che l’uomo ha rotto con la strategia legale adottata dagli altri due accusati dell’omicidio, i fratelli George e Alfred Degiorgio. Fonti hanno riferito al Times of Malta che Muscat ha collaborato con le autorità nella speranza di ottenere una riduzione della pena dopo che il governo ha negato la sua richiesta di ricevere la grazia. Gli sviluppi in tribunale suggeriscono che è stato raggiunto un patteggiamento: Elaine Mercieca, che rappresenta l’ufficio del procuratore generale, ha detto alla corte che l’ufficio e l’avvocato di Muscat hanno presentato una domanda congiunta per quanto riguarda la pena. Il tribunale ha preso atto di tale richiesta e ha consentito che le osservazioni riguardanti la pena di Muscat si svolgessero a porte chiuse, con i soli membri della famiglia Caruana Galizia ammessi.

A Muscat, prosegue il quotidiano maltese, è invece stata garantita la grazia presidenziale in cambio di informazioni relative all’omicidio nel 2015 dell’avvocato Carmel Chircop. Il provvedimento è stato approvato ieri dal governo.Un primo frutto della collaborazione di Muscat con le autorità è l’arresto avvenuto oggi di tre uomini sospettati di avere fornito l’ordigno utilizzato per assassinare Caruana Galizia. I fratelli Adrian e Robert Agius e il loro associato Jamie Vella sono stati arrestati nel corso di un’operazione della polizia. Già nel dicembre del 2017 i tre erano stati arrestati duranto uno dei raid che servivano a cercare gli assassini di Caruana Galizia.

Secondo Muscat il piano originario era quello di sparare alla giornalista con armi di precisione. Agius e Vella avevano pure fornito dei fucili con mirini telescopici ma le armi erano difettose. A quel punto si è deciso di cambiare strategia e puntare all’utilizzo di un’autobomba. Muscat ha descritto il dispositivo esplosivo: era grande la metà delle dimensioni di un foglio A4 e si attivava con un codice da inviare tramite sms. Un messaggio di morte che – sempre secondo Muscat – sarebbe stato inviato da George Degiorgio. Erano le 15 del 16 ottobre 2017: trenta secondi dopo l’auto con a bordo Caruana Galizia è saltata in aria.

Sorgente: “Così abbiamo ucciso Daphne Caruana Galizia”: uno dei tre sospettati si dichiara colpevole dell’omicidio della giornalista – Il Fatto Quotidiano

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