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Nel decreto di Natale ci sono i divieti agli spostamenti ma non le sanzioni

Il blocco della circolazione durante le feste e i relativi divieti non sono accompagnati dalla previsione di sanzioni specifiche per le violazioni

di Francesco Clementi

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(Imagoeconomica)

2′ di lettura

L’ultimo atto qualitativamente più importante approvato dal Governo per fronteggiare il coronavirus è il breve decreto legge del 2 dicembre 2020, n. 158, ossia il provvedimento già efficace che introduce limitazioni alla nostra libertà di circolazione durante le prossime festività. Questo testo è particolarmente interessante non soltanto per ciò che contiene quanto – se non soprattutto – per ciò che non contiene. Vediamo.

Il ruolo del Dpcm e i limiti alla libertà di circolazione

Innanzitutto, contiene due importanti innovazioni: in primo luogo, rafforza ulteriormente il peso e il ruolo nel sistema delle fonti del Decreto del presidente del Consiglio dei ministri – il famigerato Dpcm – estendendone l’efficacia fino a cinquanta giorni, rispetto ai precedenti trenta (articolo 1, comma 1). Una questione seria perché, invece di ridurre il tempo – come sta avvenendo all’estero – in proporzione al rischio, l’efficacia temporale di questa fonte secondaria è estesa, facendola assomigliare sempre di più a quella primaria da cui dipende, il decreto legge: un fatto – come è evidente – che non va bene. E poi, in secondo luogo, introduce le note ulteriori limitazioni temporali e spaziali alla nostra libertà di circolazione durante le prossime festività (articolo 1, comma 2).

Sorgente: Nel decreto di Natale ci sono i divieti agli spostamenti ma non le sanzioni – Il Sole 24 ORE

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