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E’ stata scoperta lunedì, a un centinaio di metri dove era stato scoperto il primo trolley con i resti di un uomo. Anche questa volta è stato trovato un busto saponificato, ma si tratta di una persona diversa

di Valentina Marotta

Un’altra valigia e un altro cadavere a pezzi. E’ stata scoperta lunedì pomeriggio in un campo a ridosso della superstrada che da Firenze va a Pisa e a Livorno, a un centinaio di metri dove era stato scoperto il primo trolley contenente i resti di un uomo, vicino al carcere di Sollicciano. A rinvenirla, gli operai della ditta che si occupa della pulizia di erbacce e rovi ai margini delle strade. Anche questa volta, si tratta di un busto saponificato.

La persona ritrovata a pezzi nelle prime due valigie è un uomo di pelle chiara con il tatuaggio ricamato su un avambraccio ed è stato ucciso con una coltellata alla gola. È quanto emerge dall’autopsia eseguita all’Istituto di medicina legale di Firenze dal medico legale Stefano Pierotti con il maggiore dei carabinieri Alessandro Coli, esperto del Ris. È un altro tassello che si aggiunge al mosaico che stanno componendo gli investigatori del nucleo investigativo, coordinati dal pm Ornella Galeotti, per risolvere il giallo delle valigie scoperte tra rovi e sterpaglie da un contadino a ridosso della superstrada FiPili. Nelle prossime settimana si conoscerà il risultato del test del Dna. Non è escluso che sia possibile ricavare dagli ulteriori esami, avere qualche risposta sulle impronte digitale. Ma tutto è reso più difficile dallo stato avanzato di saponificazione di quei resti, che in un primo momento non hanno consentito nemmeno di capire se si trattasse di un uomo o di una donna.

 

Nel frattempo, gli investigatori passano al vaglio le liste delle persone scomparse. Si fa sempre più strada l’ipotesi che i trolley siano stati gettati dalla superstrada, oltre la barriere fonoassorbente alta circa un metro e mezzo, che delimita la carreggiata. Non è escluso che l’autore o, forse, gli autori, li abbiano lanciati dall’alto della cabina di un camion. C’è un altro punto fermo: le due borse, usurate e quasi immerse nel fango, erano lì da almeno un anno. Il contadino ha raccontato che coltiva quell’orto sociale, alle porte di Firenze, ma da un paio di anni non si avventurava oltre quei rovi. Si era deciso a fare pulizia di erbacce, mercoledì pomeriggio. Ha visto la valigia e per curiosità l’ha aperta. E al suo interno ha trovato una coperta e i resti umani.

Sorgente: Firenze, trovata una terza valigia con altri resti umani di cadavere nel campo vicino Sollicciano – CorriereFiorentino.it

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