«I prodotti emessi – ha spiegato l’Ingv in un comunicato – sono ricaduti abbondantemente lungo la Sciara del Fuoco», zona completamente disabitata, con un fianco molto ripido su cui quasi sempre si riversano le colate
Stromboli,forte esplosione: la nube nera sull’isola, con pioggia di cenere sulle case
Ancora una forte esplosione dalla sommità dello Stromboli, nell’arcipelago delle Eolie. Dopo quella avvenuta la sera del 10 novembre scorso, infatti, questa mattina, intorno alle 10,17, gli strumenti e le telecamere dell’Osservatorio etneo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) di Catania hanno rilevato una esplosione di maggiore intensità dall’area centro-meridionale del vulcano. «I prodotti emessi – ha spiegato l’Ingv in un comunicato – sono ricaduti abbondantemente lungo la Sciara del Fuoco», zona completamente disabitata, con un fianco molto ripido e scosceso su cui quasi sempre si riversano le colate, fino ad arrivare in mare.
L’esplosione ha provocato anche una ricaduta di cenere vulcanica pure sui centri abitati dell’isola che tuttavia in questo periodo dell’anno, e non solo per l’emergenza dovuta alla pandemia, sono scarsamente abitati, c’è insomma solo la poca popolazione locale. Secondo i vulcanologi, «dal punto di vista sismico il fenomeno, ben visibile a tutte le stazioni sismiche di Stromboli, è caratterizzato da una sequenza di eventi esplosivi e di frana iniziata alle ore 9,17 (orario espresso in Utc, le 10,17 locali, ndr) per una durata di quattro minuti».
L’esplosione, pur imponente e ad appena sei giorni da un’altra di simile intensità, per gli esperti non preluderebbe a una vera e propria eruzione, una cioè con emissione di flussi di magma: «Per quanto riguarda l’ampiezza del tremore vulcanico – spiega l’Ingv – non si segnalano variazioni significative». L’ampiezza del tremore è quell’attività microsismica che denuncia la risalita di magma nei condotti; la mancanza di «variazioni significative» è dunque un segnale da considerare rassicurante.