
da redazione di Nuova Resistenza.org: – “Ecco… tanto per non farci mancare nulla: un ex bastardo (indipendentemente dall’essere ex) quindi mi correggo: un uomo bastardo, una madre …ohhhh e che madre… incapace di contattare la maestra del proprio figlio e informarla di quanto il bastardo avesse messo in rete nella “chat del calcetto”… e la direttrice della scuola materna, che si permette di licenziare la Maestra, per il solo fatto che un bastardo dopo averle fotografate, ha postato in rete scene di intimitá con la sua fidanzata. L’unica innocente in tutto questo é proprio la maestra, che oltre alla gogna a cui é sottoposta, ha pure perso il lavoro. Pertanto, i “bastardi”, se mi permettete, sono tre: l’ex, la madre e la direttrice… Per il primo mi auguro che una adeguata denuncia lo condanni alla giusta pena… Per la direttrice un’altrettanta valida azione, che la obblighi al reintegro della Maestra… e per la madre, ohhhh dalla madre pretendo a nome di tutte le donne, delle formali scuse… e le consiglio che approfitti dell’occasione, per chiedere scusa anche a se stessa, perché, se non sente questa necessitá é solo donna da rammendar calzini… e quindi: IO STO CON LA MAESTRA!!!! – (laura.rossina)
Riprendiamo alcuni dei punti di vista emersi negli ultimi giorni riguardo alla vicenda che ha coinvolto un’educatrice di una scuola per l’infanzia privata del Torinese, messa alla gogna e licenziata dopo che l’ex fidanzato ha diffuso pubblicamente video di natura privata agli amici, attraverso la “chat del calcetto”. Il video è poi arrivato sui gruppi della scuola in cui la donna lavorava, attraverso la madre di un alunno. La direttrice, anzichè difendere la lavoratrice, l’ha licenziata.
Al di là del bigottismo e dell’ipocrisia che emerge da tutta questa vicenda a colpire è la catena della cultura patriarcale agita dall’ex fidanzato, dalla madre dell’alunno e dalla direttrice e per finire la narrazione mediatica che ne è stata fatta.
Di seguito riportiamo alcuni audio estratti da Radio Onda d’Urto e Radio Blackout:
A peggiorare ancora di più una situazione terrificante, c’è la gestione mediatica di questa plurima violenza: invece che sottolineare il reato e la violenza dietro a questo gesto perpetrato dall’ex fidanzato, e poi dagli altri personaggi coinvolti, si è invece fatta speculazione sulla figura della donna, sottolineando strumentalmente il suo ruolo di maestra e relegando, invece, il gesto dell’uomo a una…goliardata.
Ne parliamo con Fè, compagna di Non Una di Meno Torino. Ascolta o Scarica.
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L’intervista a Valentine, attivista transfemminista e compagna di Torino. Ascolta o scarica
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In diretta con Claudia Ska fondatrice di agit-porn per parlare di: “Video hard”, “foto spinte”, “revenge porn” – il caso di Settimo Torinese non c’entra con tutto questo.
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Sorgente: Educazione patriarcale e violenza mediatica: alcune voci