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Telefoni roventi al centralino del Cup tra appuntamenti contesi e rinvii a un mese. Ma alla fine si riesce

Genova – In Liguria, la campagna per la vaccinazione antinfluenzale è partita. Tra luci e ombre. Se da una parte i pazienti che si erano prenotati la scorsa settimana hanno già potuto sbrigare la pratica, dall’altra cercare un posto attraverso il Cup ieri è stato come giocare un terno al lotto. Perché a seconda dell’operatore che si trovava al telefono, la risposta cambiava. C’è chi ha prenotato senza dover neppure specificare se era affetto da patologie a rischio; c’è chi si è sentito dire che i posti erano esauriti e che quindi era necessario richiamare nei prossimi giorni, nonostante avesse più di 60 anni e fosse affetto da malattie che lo mettono in pericolo; c’è chi non ha potuto spiegare la sua situazione perché l’operatore gli ha detto subito che i vaccini erano esauriti e che bisognava attendere una nuova fornitura prima di prenotare la visita ambulatoriale.

Le incertezze del Cup
È questa la falla del primo giorno della campagna per la vaccinazione antinfluenzale. Il Secolo XIX ieri mattina, come centinaia di genovesi, ha chiamato il numero verde regionale 800098543 (attivo dal lunedì al venerdì, con orario continuato 8-18). È una signorina a parlarci. Sono le 11 del mattino. Gentile e preparata ci chiede i nostri dati e se rientriamo nelle categorie che possono fare il vaccino passando dal centro di prenotazione: le fasce di età dai sei mesi ai 6 anni per i bambini e dai 60 anni in poi per gli adulti. Alla nostra risposta negativa ci incalza su eventuali patologie. E rientriamo nella casistica. Troviamo posto per il giorno seguente (oggi) alle 10.15 alla Fiumara. Un colpo di fortuna che dura quanto un battito di ciglio, perché dopo averci chiesto conferma l’operatrice si accorge che qualcuno – più svelto a decidere – ci ha soffiato il posto.

Riusciamo a prenotare per il 29 ottobre, quasi un mese dopo, sempre alla Fiumara. Comunque, missione compiuta. Prima di salutarci la ragazza ci chiede cortesemente di disdire l’appuntamento in caso di impedimento. Tutto sembra funzionare correttamente, ma un lettore (over 60) ci segnala poco dopo che al Cup gli hanno detto che i vaccini in questo momento sono finiti e non è più possibile prenotare. L’Asl 3 smentisce, i vaccini ci sono e l’azienda è in grado di accontentare tutte le richieste.

Riproviamo a prenotare. È il primo pomeriggio. Ci dicono che non siamo categoria a rischio e che non facciamo un lavoro di pubblica utilità (in realtà i giornalisti rientrano nella casistica), buttiamo giù e ricontattiamo l’800098543: ci spiegano che non è più possibile prenotare perché un problema al sistema operativo della centrale ha bloccato le operazioni. Dopo aver fatto passare mezz’ora siamo di nuovo al telefono: stavolta troviamo il posto. Il 15 ottobre (prima della precedente prenotazione), ma l’ambulatorio è in via Archimede. Ultimo tentativo prima delle 18: «Non abbiamo più nulla, chieda al suo medico». Ancora una risposta diversa dalle altre. Perché?

Sorgente: Influenza, corsa al vaccino e “boom” di prenotazioni. E dubbi sulle scorte – Il Secolo XIX

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