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Civitavecchia – In occasione della Giornata nazionale dello Sfratto Zero, il sindacato dell’Unione Inquilini ha deciso di scrivere una lettera al Sindaco di Civitavecchia, Ernesto Tedesco.

“Egregio Sindaco – scrive l’Unione Inquilini -, In Italia l’emergenza sanitaria ha ampliato di molto l’area delle famiglie in disagio abitativo, i dati relativi ai posti di lavoro persi (840.000, Istat) e i lavoratori in cassa integrazione (si stimano in 400.000) hanno gettato centinaia di migliaia di famiglie nel baratro del disagio abitativo e dello sfratto per morosità”.

“Se già in tempi ‘normali’ il Ministero dell’interno nel suo rapporto annuale indicava mediamente in circa 50.000 le sentenze emesse ogni anno e in circa 25/30 mila le azioni di rilascio eseguite con la forza pubblica – prosegue il sindacato -, questi dati già pesanti, temiamo che possano aggravarsi tenuto conto del fatto che da Marzo 2020 ad oggi sono tra le 600.000 e le 800.000 le famiglie che hanno partecipato ai bandi per contributi affitto regionali e comunali e solo una minima parte ha ricevuto un contributo di poche centinaia di euro che per affrontare la sofferenza nel pagamento dei canoni di locazione avranno un effetto quasi nullo”.

“Dagli stessi tribunali giungono notizie della presentazione di migliaia di richieste di udienze per convalidare gli sfratti quasi tutti motivati da morosità incolpevole – continua Unione Inquilini. Del resto i dati ci dicono che sono ancora oltre 600.000 le famiglie collocate nelle graduatorie per l’accesso ad una casa di edilizia residenziale pubblica a canone sociale”.

“In tale contesto il Parlamento ha – dice il sindacato degli inquilini -, con appositi emendamenti ai decreti legge ‘Cura Italia e Rilancio’ previsto la sospensione delle azioni di rilascio fino al 31 dicembre 2020, ma quanto disposto non rappresenta certamente la risposta al grave tsunami sociale degli sfratti che dal gennaio 2021 si riverserà nelle città siano esse di grandi dimensioni che medie o piccole”.

“Nella IX Giornata Nazionale Sfratti Zero – prosegue la realtà sindacale -, l’Unione Inquilini ed altre associazioni, comitati e forse politiche ha previsto e promosso iniziative in oltre 50 città italiane per chiedere un intervento strutturale sul settore abitativo. Se non si interviene fin da oggi con: a) la definizione di un Piano nazionale pluriennale di edilizia residenziale pubblica a canone sociale senza consumo ulteriore di suolo, basato su una rigenerazione urbana sociale che si coniuga con il fabbisogno reale dei cittadini; b) con azioni mirate a livello comunale di ricontrattazione dei contratti di locazione in essere in attuazione della L.N. 124/2013 c) con il sostegno al passaggio dal canone a libero mercato a quello agevolato, e se non si interviene sugli accordi locali prevedendo la riduzione dei valori ivi stabiliti, i Comuni si troveranno con una precarietà abitativa e un livello di esecuzioni di sfratti insostenibile; d) definire protocolli tra Prefetture e Comuni per modulare gli interventi di forza pubblica degli sfratti di morosità incolpevole in base a una programmazione che tenga conto dei percorsi di sostegno pubblico previsti per legge onde evitare problemi di ordine pubblico”.

“Oggi abbiamo una occasione irripetibile – commenta l’Unione Inquilini -. Oggi con le risorse derivanti dal Recovery Fund si può giungere a definire un Piano abitativo pubblico strutturale nazionale e locale, che si tramuta in un vero piano per il lavoro, nell’ambito di una rigenerazione urbana sociale che possa prevedere il recupero di interi stabili pubblici e privati che rappresentano dei veri buchi neri nelle nostre città, coniugando questo con una elevata qualità della vita che nel recupero o nei caseggiati di edilizia residenziale pubblica consentano, tra gli altri, interventi di efficientamento energetico. Con le risorse del Recovery Fund, con il circa miliardo di euro di risorse ex Gescal ancora oggi inutilizzato; con le risorse che l’Unione Europea potrà indirizzare per l’attuazione del punto 19 del Pilastro Sociale Europeo che indica le politiche abitative come uno dei principali principi sui quali intervenire a livello nazionale ed europeo. Oggi attuare un piano abitativo pubblico è possibile”.

Sorgente: Civitavecchia, Giornata dello Sfratto Zero: l’Unione Inquilini scrive al Sindaco – Il Faro Online

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