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Primo responsabile il cambiamento climatico.

di Daniele Rosa

‘Il sole era coperto la  mattina dell’8 settembre, soffiava molto vento e la cenere cadeva dal cielo sulle case prefabbricate della città’ succedeva a Phoenix vicino a Medford nel sud est dell’Oregon.

‘Senza precedenti e mai visto’ le frasi dette dai vigili del fuoco che hanno lottato contro un qualcosa che assomigliava molto ad un fiume che entrava in un tunnel spinto dai venti di 80 chilometri orari. I vigili del fuoco hanno confermato che il vento stava asciugando gli alberi e li spazzolava, come un asciugacapelli, prima dell’arrivo delle fiamme, e li faceva esplodere in pochi secondi. Prima di riuscire a spegnerlo l’incendio ha fatto 21 chilometri, uccidendo tre persone e distruggendo oltre 600 case, per la maggior parte di lavoratori immigrati, impiegati nella raccolta della frutta, dall’uva, alle pere e alle mele. Adesso sono rimasti senza casa, senza averi e ricoverati in tende da campo.

‘Non sono incendi, sono vere e proprie tormente di fuoco’ ha confermato il portavoce dell’Unità di crisi dell’Oregon. ‘Queste zone vivono periodi caldi e ovviamente la vegetazione si secca ma la combinazione di siccità e vento forte non si era mai vista da decenni’.

In Oregon gli ultimi dati confermano che oltre 400000 ettari dello Stato sono stati bruciati, il doppio della media annuale dell’ultima decade. Sono morte 8 persone e 12 sono scomparse. 4000 persone stanno vivendo nei rifugi, persone che hanno perso 1600 case. Mezzo milione delle periferie di Portland sono in allerta per possibili evacuazioni. La stessa Governatrice Kate Brown ha detto che in Oregon si potrebbe avere la maggior perdita di case e vite nella storia dello Stato.

Al momento circa 30 incendi presentano condizioni climatiche proprie di una selva tropicale, come ad esempio, il Bosco pubblico di Tilamook. ‘E’ una situazione di incendi che mai si era presentata in un’intera generazione-conferma il portavoce dell’Unità di crisi-ed è innegabile che stanno aumentando le gravità, la complessità e la durata delle stagioni degli incendi’.

Secondo il Governo dello Stato la responsabilità di questo dramma è sicuramente il cambio climatico che ha lasciato uno stato umido e boscoso indifeso agli attacchi del fuoco, come peraltro sta succedendo in California. Le piogge, ad esempio, sono diminuite di quasi la metà nell’anno. Da una media di 500 millimetri di pioggia quest’anno si sono registrate poco più di 250.E si vede sempre meno neve.

Il 10% della popolazione dell’Oregon vive con un incendio vicino a casa. Mentre il 90% sta respirando le conseguenze in un’aria inquinata. Portland è arrivata ad avere l’aria più inquinata di tutti gli Stati Uniti.’Un livello pericoloso per la salute-hanno confermato i responsabili dell’ambiente dello Stato-è di un livello 300 per ogni 2,5 pm di particolato. Qui siamo arrivati a 500’. Non bisogna dimenticare che molte delle case bruciate, case economiche, sono state costruite anche con materiali pericolosi come amianto e altri componenti chimici. Pur non essendo esperti studiosi i vigili del fuoco hanno la più forte esperienze in temi di incendi e in questo periodo continuano a dire che ‘ la dinamica del fuoco sta cambiando innegabilmente sia a livello locale che statale e persino nazionale. Dobbiamo abituarci a questo nuovo pericolo’.

Sorgente: Usa, in Oregon e in California non incendi ma vere tormente di fuoco – Affaritaliani.it

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