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Traumi multipli a collo, torace e addome: l’autopsia conferma il massacro di WillyUno striscione per Willy esposto durante la fiaccolata nelle vie di Paliano, il suo paeseIl giudice: i Bianchi e Pincarelli hanno minimizzato il fatto accusando altre persone. Devono stare in carcereEDOARDO IZZO09 SETTEMBRE 2020Traumi multipli con lesioni al torace, al collo, all’addome, con conseguente grave shock traumatico e arresto cardiaco. È morto cosi Willy Monteiro Duarte, il 21enne italo-capoverdiano ucciso a calci e pugni, massacrato in una notte di follia, tra sabato e domenica, a Colleferro, cittadina dei Castelli Romani a una sessantina di chilometri da Roma. A confermare che si è trattato di un brutale pestaggio sono le prime risultanze dell’autopsia sul corpo martoriato del ragazzo, eseguita ieri pomeriggio – presenti i consulenti di parte – dal professor Saverio Potenza nell’Istituto di medicina legale dell’Università di Roma Tor Vergata. Quasi quattro ore di analisi i cui esiti sembrano a prima vista coerenti con quanto riferito dai numerosi testimoni che hanno assistito alla rissa per futili motivi esplosa all’alba di domenica scorsa nelle vicinanze del pub “Due di picche”. Willy è stato «picchiato a calci e pugni mentre era steso a terra», ha raccontato chi ha visto, con almeno due degli aggressori che «gli passavano più volte sopra coi piedi mentre lui già non riusciva più a rialzarsi».La dinamica dell’aggressione emerge con chiarezza dall’ordinanza con cui il gip di Velletri ha convalidato ieri mattina l’arresto per concorso in omicidio preterintenzionale per Gabriele e Marco Bianchi – i due fratelli appassionati di arti marziali e con precedenti denunce per risse, mai arrivate a processo – Mario Pincarelli e Francesco Belleggia.Solo per quest’ultimo sono stati disposti i domiciliari: avrebbe preso le distanze da quanto dichiarato dai fratelli Bianchi che – durante l’interrogatorio di garanzia – hanno negato di aver toccato Willy. «I fratelli Bianchi assieme a Pincarelli minimizzavano il fatto assegnandolo alla responsabilità di terzi» ha scritto il giudice nella sua ordinanza, confermando per i tre la custodia cautelare in carcere.Il gruppetto – proveniente da Artena, paesino nelle vicinanze di Colleferro – era già noto ai militari dell’Arma di Colleferro e proprio ad Artena si era rifugiato dopo il pestaggio, per essere poi fermato nel giro di un paio d’ore, grazie ai testimoni che hanno fornito le foto e la targa del Suv usato per darsi alla fuga.La lite si è svolta a pochi passi dalla caserma ed è stato proprio il comandante della stazione il primo ad accorrere accanto a Willy mentre l’immagine dell’auto utilizzata dai suoi aggressori veniva catturata dalle telecamere di sorveglianza del Comune. Pochi dubbi, dunque, sul coinvolgimento dei quattro, la cui posizione potrebbe viceversa aggravarsi – trasformandosi in una accusa di omicidio volontario – alla luce dei risultati definitivi dell’autopsia che saranno resi noti entro 60 giorni.Dopo l’esame – eseguito ieri con l’obiettivo di restituire alla famiglia il corpo di Willy per le esequie di sabato – sarà necessario attendere il risultato degli accertamenti di laboratorio e istologici che dovrebbero consentire una ricostruzione più accurata della dinamica dell’evento, riuscendo magari a stabilire quale dei colpi inferti dal branco in quella terribile notte ha fermato il cuore di Willy per sempre. Ieri sera centinaia di persone hanno marciato alla luce delle fiaccole a Paliano, la cittadina in cui il giovane ucciso viveva con la sua famiglia, per chiedere giustizia.

Sorgente: Traumi multipli a collo, torace e addome: l’autopsia conferma il massacro di Willy – Il Secolo XIX

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