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Contraddizioni nell’interrogatorio della madre e del compagno. Avevano detto che il piccolo era caduto da solo dalla sua culla

Genova – La prova decisiva per inchiodare Letizia Spatola e Salvatore Blanco, in carcere da una settimana a Siracusa con l’accusa di aver ucciso di botte il piccolo Evan Giulio Lo Piccolo, di 21 mesi, è arrivata dal luminol.
Lo speciale composto chimico in dotazione alla polizia scientifica, lo scorso 21 agosto durante il sopralluogo nell’abitazione di Blanco, compagno della mamma di Evan, ha scovato nell’abitazione di via Eloro 6 a Rosolini «sostanza ematica su un cuscino della culla in gommapiuma privo di fodera», viene indicato nel verbale di sopralluogo, nelle ultime ore notificato agli avvocati.
Sangue, dunque. Che dimostra come il piccolo sia stato picchiato e ferito in casa dalla madre e dal compagno.

«Voglio giustizia per quello che hanno fatto», tuona il padre di Evan, Stefano, che è nato e abita a Genova e ora è in Sicilia per seguire il caso.
Lavate le fodere
Il ritrovamento del sangue sul cuscino in gommapiuma è sicuramente un elemento importante per inchiodare i due arrestati. E proprio il luminol è riuscito a scovarlo nonostante la coppia avesse tolto e lavato le lenzuola della culla. Al sopralluogo disposto dal sostituto procuratore Donata Costa hanno partecipato tutti gli avvocati difensori degli imputati Annamaria Campisi, per Blanco, Natale Di Stefano, per Spatola e le parti civili. Che sono rappresentate da Federica Tartara per Stefano Lo Piccolo e Antonino Savarino per la nonna di Evan e Loredana Calabrese per la zia. Sabato scorso il giudice del tribunale di Ragusa aveva convalidato l’arresto di Spatola e Blanco.

Sorgente: Evan, sangue in casa trovato con il luminol. Era stato lavato – Il Secolo XIX

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