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Calato il sipario sulle alleanze nelle Marche e in Puglia per il “no” del M5S, i partiti della coalizione che sostiene il governo Conte sanno qual è l’obiettivo minimo: mantenere al centrosinistra almeno 3 regioni su 4 delle 6 che andranno al voto (più la Valle d’Aosta, che fa storia a sé: il presidente non è eletto dai cittadini, ma scelto a votazione tra i membri del Consiglio). Perché se invece si verificasse una debacle – 2 a 4 – l’Italia il 21 settembre si risveglierebbe con 14 regioni più le province autonome di Trento e di Bolzano amministrate dal centrodestra. Un territorio dai colori opposti a quelli dell’esecutivo nazionale.Il quadro delle regioni “rosse”Dopo le sconfitte alle regionali dello scorso gennaio, il Pd è rimasto a guidare in tutto soltanto sei regioni: oltre alle Marche con Luca Ceriscioli e la Puglia con Michele Emiliano, il Lazio con il segretario dem Nicola Zingaretti, la Campania con Vincenzo De Luca, l’Emilia Romagna con Stefano Bonaccini e la Toscana con Enrico Rossi. Di quelle chiamate alle urne, i pronostici sono favorevoli soprattutto per la Campania, dove corre di nuovo De Luca, seguita dalla Toscana (che schiera Eugenio Giani contro la leghista Susanna Ceccardi). In Puglia Emiliano deve vedersela con la concorrenza di Raffaele Fitto (Fdi) e con quella “interna” di Ivan Scalfarotto (Italia Viva) e di Antonella Laricchia (M5S). Nelle Marche i sondaggi danno il candidato del centrodestra Francesco Acquaroli in testa e Maurizio Mangialardi del centrosinistra in rincorsa, secondo prima del pentastellato Gian Mario Mercorelli.Il centrodestra “sicuro” di Zaia e TotiDi gran lunga inferiore il pericolo che il centrodestra si veda sottrarre le sue due regioni al voto, Veneto e Liguria, dove rispettivamente Luca Zaia e Giovanni Toti cercano la riconferma. In Liguria a sfidare il governatore uscente c’è Ferruccio Sansa, sostenuto da Pd e M5S. Un’altra prova dell’asse, dopo quella non riuscita che era stata tentata in Umbria. Ma tutta in salita: gli ultimi sondaggi segnalano un distacco notevole tra Toti e Sansa.

Sorgente: Elezioni, lo spettro del governo: svegliarsi il 22 settembre con 15 regioni al centrodestra – Il Sole 24 ORE

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