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Scilleri, Di Rubba e Manzoni, indagati per peculato, passano in pochi anni da consulenti a tesorieri in Parlamento. Una carriera iniziata con Maroni e che decolla quando Salvini controlla il Carroccio e Centemero ne gestisce i fondi

di SANDRO DE RICCARDIS e CONCHITA SANNINO

Sono i tre contabili eccellenti della Lega formato Capitano. Michele Scillieri, 57 anni, l’“architetto” numero uno dell’operazione immobiliare da quasi un milione di euro finita nel mirino della Procura di Milano, è il professionista nel cui studio è stato registrata la “Lega per Salvini premier”. Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni sono i due bergamaschi fedeli a Matteo, gli ex tesorieri della Lega in Parlamento. Tutti indagati per peculato e turbativa d’asta. I loro studi si incrociano nelle tappe che costellano la nuova vita della Lega, le loro prestazioni punteggiano anche società e operazioni che gli inquirenti- nel corso degli ultimi anni – incroceranno nel tentativo di dare una risposta alle troppe domande sulla “sparizione” dei 49 milioni addebitata al vecchio partito.

Sono gli specialisti di transazioni e affari che avrebbero molto da chiarire, secondo le ipotesi accusatorie: anche nell’ultima compravendita finita nel mirino della Guardia di Finanza, e dell’indagine dei magistrati Eugenio Fusco e Stefano Civardi. Immobile di Cormano prima venduto alla società Andromeda per 400mila euro dalla Paloschi di cui è liquidatore Luca Sostegni – ovvero l’uomo fermato mercoledì sera dai pm, mentre si preparava a fuggire in Brasile, dopo aver minacciato Scillieri e gli altri di raccontare tutto – e poi rivenduto per 800mila euro da Andromeda srl, di cui è amministratore sempre Scillieri (il professionista che ha battezzato la nascita della nuova Lega), alla Film Commission Lombardia: ovvero l’ente regionale, quando a capo del Cda di quell’organismo c’è proprio Di Rubba .

La rete dei professionisti del bergamasco ha cominciato quando la stella di Bossi era offuscata, ed “era difficile trovare qualcuno che puntasse su quel partito, difficile anche trovare commercialisti che lavorassero per la Lega” racconta adesso qualcuno, ma poi lo hanno scalato quando è Salvini a guidare il Carroccio. Di Rubba e Manzoni, approdano in Parlamento come revisori. Sono “fidati, onestissimi”, ribattevano alla Lega, quando l’Espresso cominciò a raccontare di conti segreti e strani passaggi di denaro alla Dea Consulting.

Confermò la fiducia anche il deputato Giulio Centemero, commercialista come loro, stessa provenienza, (qui non indagato, ma rinviato a giudizio a Milano altra vicenda, il finanziamento di Esselunga, 40mila euro).
Una rete in cui i punti tra affari e persone si uniscono sempre. È Scillieri che riceve l’incarico da una vedova per risolvere i suoi problemi col fisco, 570mila che gravano sulla sua società del marito defunto, che ha come unico bene in pancia l’immobile di via Bergamo a Cormano.

È Scillieri che fa nominare Luca Sostegni, oggi in carcere, liquidatore della società. È Scillieri che nomina il cognato amministratore di Andromeda, e ne fa rilevare il bene per 400mila euro, pagati con assegni che non verranno mai riscossi.

E sempre come amministratore di fatto della società, “muovendo come pedine Sostegni e il cognato Barbarossa”, scrive la Guardia di Finanza di Milano, vende al doppio l’immobile alla Film Commission Lombardia. Operazione che non sarebbe stata possibile senza la collaborazione di Di Rubba e Manzoni. Il primo viene nominato dall’allora governatore della Lombardia Roberto Maroni al vertice della fondazione. Il secondo è stato suo praticante. Insieme erano nella Dea Consulting, la società alla quale Centemero ha affidato la gestione dei conti del partito. Ma è il 2018 quando quel deputato oppone la sua fiducia, “sono solo illazioni, basta partiranno le querele”. I

due sono coetanei del tesoriere della Lega, scalano le gerarchie del partito, fino a diventare i revisori contabili del Carroccio alla Camera e al Senato. Ruoli nel cuore della politica, e presidio del territorio lombardo. Manzoni, 41 anni, per esempio è nel collegio sindacale di Arexpo, la società che gestisce il sito di Expo 2015 (18mila euro annui) , ma anche in quello di Sea (40mila euro annui) in quota Lega. Di Rubba, anche lui 41enne, da presidente di Film Commission, fa pubblicare l’avviso di ricerca immobiliare che porta alla scelta del capannone di Cormano, ormai nelle mani di Scillieri. Un acquisto – scrive la Finanza – “tanto insensato quanto sono i cospicui ritorni di chi l’ha deciso e attuato”.

Sorgente: La scalata ai vertici del partito dei “commercialisti” della Lega | Rep

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