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E l’uomo arrestato chiedeva soldi ai commercialisti del partito: “Altrimenti parlo di tutto”

di SANDRO DE RICCARDIS

Dalla periferia milanese di Cormano fino ai misteri dei finanziamenti russi, passando dai 49 milioni spariti dalle casse del partito. Con l’eco delle minacce formulate al telefono da Luca Sostegni, che chiede soldi per il suo silenzio. “Io innesco una serie di situazioni che poi non so dove si va a finire”. E fa riferimento ad altre pratiche illecite di cui sarebbe a conoscenza. “Perché poi da questo si va alle cantine, dalle cantine si va al capannone, si va alla fondazione, si va alla Fidirev (fiduciaria che controlla l’immobile di Cormano, ndr.), si va ai versamenti, si va a tutto”.

Oggi Sostegni sarà interrogato dai magistrati, dopo essere stato fermato poco prima di scappare per il Brasile: ormai senza soldi, aveva incassato 20mila euro e ne pretendeva altri 30mila. Quando è stato bloccato in strada dai finanzieri, aveva appena incassato 5mila euro, con la promessa di ottenerne mille ogni venti giorni.

E ora può diventare l’uomo chiave per decifrare la compravendita dell’immobile di Cormano, acquistato da Lombardia Film Commission – società della Regione – con una ricca plusvalenza per i tre commercialisti della Lega. Alberto Di Rubbia e Andrea Manzoni, ex revisori contabili della Lega in Parlamento, e Michele Scillieri, nel cui studio è stata registrata la “Lega Per Salvini Premier”, sono ora indagati per turbativa d’asta e peculato nell’inchiesta del procuratore aggiunto Eugenio Fusco e del pm Stefano Civardi.

Ma lo scenario continua ad allargarsi. Dalle indagini della Guardia di Finanza di Milano emerge come ad occuparsi della ristrutturazione sia stato Francesco Barachetti, ex consigliere comunale di Casnigo, elettricista, titolare della Barachetti service, “personaggio molto legato a Di Rubbia – Manzoni, e più in generale al mondo della Lega”, scrive la Gdf. Barachetti compare nei report dell’Antiriciclaggio della Banca d’Italia, acquisiti dalla procura di Milano e da quella di Genova, dove si indaga sui 49 milioni del partito: l’elettricista ha ricevuto negli anni quasi un milione e mezzo dalla Lega, ma anche da altre entità come lo studio di Di Rubba e Manzoni.

Denaro che poi – come ha rilevato Repubblica un anno fa – finisce, in parte, su conti bancari in Russia, e in parte nuovamente retrocesso a realtà vicine al partito. Operazioni considerate anomale da Bankitalia. Su cui ora anche i pm milanesi intendono vederci chiaro. Elementi che potrebbero stabilire una connessione con l’altra inchiesta che coinvolge la Lega, quella sui rapporti con la Russia, nata dopo l’incontro al Metropol tra l’ex portavoce di Salvini, Gianluca Savoini, e uomini vicini al governo russo, dove si sarebbe discusso una compravendita di petrolio che avrebbe garantito 65 milioni di dollari alla Lega.

Oggi, a San Vittore, Sostegni potrebbe iniziare a dare dettagli e conferme sulla compravendita dell’immobile di Cormano. Acquistato da Andromeda (intestata a un cognato di Scillieri) a 400mila euro dalla sua Paloschi srl, per essere poi rivenduto dalla stessa Andromeda, a 800mila euro, alla fondazione Lombardia Film Commission.

Con un guadagno del 100%, movimentato poi verso soggetti ed enti vicini al Carroccio. Un’operazione che, secondo Sostegni, avrebbe arricchito i professionisti leghisti e lasciato lui a bocca asciutta. Così da minacciare di raccontare “il giro di denaro proveniente dalla provvista di 800mila euro”.

Sorgente: La Lega e i soldi spariti. La strada dell’inchiesta conduce fino in Russia | Rep

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