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E’ accusato dell’omicidio di Hyso Telharaj, l’8 settembre del 1999. Libera: «Un giorno importante»

Dopo oltre vent’anni di latitanza, Vrapi Luan è rientrato in Italia. In concorso con altri, è accusato dell’omicidio del giovane bracciante Hyso Telharaj, nelle campagne del foggiano l’8 settembre del 1999.

Aveva 22 anni Hyso quando provò a ribellarsi ai caporali, pagando con la vita il rifiuto di consegnare loro una parte dei suoi guadagni. Ammazzato in un casolare nella periferia di Borgo Incoronata da un commando armato. Di giorno nei campi della Capitanata a raccogliere pomodori, di notte poche ore di riposo in una dimora di fortuna. Qualche amico provò ad avvisarlo che lo stavano cercando. Ma lui scelse di non scappare. Venne picchiato, poi colpito a morte con nove colpi. Suo cugino – che era arrivato in Puglia ed era con lui – venne gambizzato.

Un viaggio dall’Albania alle coste italiane per aiutare la sua famiglia e continuare a studiare come geometra, mettendo da parte qualche soldo. Ultimo di sei figli, questo era il suo sogno, stravolto per il rifiuto di consegnare ai caporali quasi la metà del suo guadagno di 13mila lire a cassone di pomodori. Nella vicenda, oltre Vrapi Luan, sono coinvolte altre persone.

ll nome di questo ragazzo è diventato il simbolo della ribellione ad ogni forma di criminalità organizzata e della sua storia si è occupata l’associazione Libera che l’anno scorso, nel ventennale della sua morte, aveva promosso tre giorni di dibattito e conoscenza, ospitando in Italia i suoi fratelli. Di lui ha più volte parlato anche don Luigi Ciotti, considerandolo un esempio di coraggio e dignità.

Un’inchiesta lunghissima che ha preso a cuore anche l’attuale procuratore di Foggia Ludovico Vaccaro. E ora Vrapi Luan è sbarcato a Fiumicino e raggiungerà il penitenziario di Bari. Come bagaglio a mano, una borsa di plastica con i suoi effetti personali e ricordi pesanti. Il 47enne albanese è destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Foggia il 24 novembre 1999 per omicidio volontario e lesioni personali aggravate. Estradato in Italia, è stato scortato dal personale del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia e dal prefetto Vittorio Rizzi. L’ex latitante è stato rintracciato grazie al lavoro della divisione Interpol dello Scip e la collaborazione tra polizia albanese e l’ufficio italiano dell’esperto per la sicurezza operativo a Tirana.

«Quella di oggi – commenta Daniela Marcone, vicepresidente nazionale di Libera contro le mafie- è una notizia molto importante. Auspichiamo si faccia finalmente luce sull’omicidio di Hyso per restituire verità e giustizia alla famiglia, ai suoi fratelli e nipoti, ma anche a tutti noi che abbiamo visto sin dall’inizio nella storia di questo giovane albanese un riferimento e un pungolo per il contrasto al caporalato che tanto affligge le terre di Puglia e tante altre in Italia».

Sorgente: Finita la latitanza di Vrapi Luan, l’assassino del bracciante vittima dei caporali nelle campagne del Foggiano – La Stampa – Ultime notizie di cronaca e news dall’Italia e dal mondo

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