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Movimento Migranti e Rifugiati Napoli

Muhammed Benali, bracciante che viveva anche a Napoli, strappato alla famiglia e agli amici da un sistema disumano che ti sfrutta fino alla morte e da uno stato che ti condanna alla clandestinità. Le nostre strade si sono incrociate nelle decine e decine di kilometri macinati insieme nelle vie di Napoli per richiedere un permesso di soggiorno per tutti.
Un ricordo di chi l’ha conosciuto:

“Ma quanto erano lunghi quei dreadlocks? E come facevi ad avere sempre quel sorriso? Apparivi e scomparivi negli anni ma quel sorriso non se n’è mai andato. Che pazienza che avevi con gli altri! nessuno voleva mai aspettare e tu con serenità cedevi il tuo posto. Che pazienza avevi con i più piccoli, il tuo era il sorriso di un padre. Che pazienza hai avuto con quella maledetta questura e i sui ritardi e i suoi abusi. Che pazienza hai avuto con questi maledetti governi che prima ti hanno cancellato il permesso di soggiorno umanitario e poi hanno fatto una sanatoria per i braccianti alla quale tu, bracciante da una vita, non potevi accedere. E te ne sei andato così, senza avvisare, come sempre. Oggi piangiamo un uomo buono, un lavoratore, un ribelle. Non voglio pensare alle urla, al fuoco, alla baracca che brucia, ai caporali, oggi voglio solo ricordare i nostri mille caffè all’bar dell’ufficio immigrazione, il tuo sguardo all’inizio delle manifestazioni e quelle chiacchierate sognando un mondo più giusto. Ciao Benali”

Sorgente: Facebook

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