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Rete Globo ha partecipato al golpe mediatico contro Lula

Rete Solidarietà Rivoluzione Bolivariana

L’ex presidente brasiliano Lula da Silva ha inviato una lettera di rifiuto in risposta a una richiesta di intervista del giornale O Globo, periodico del più grande gruppo editoriale del paese. L’ex presidente spiega come l’impero informativo Globo, che comprende la principale tv del Brasile, ha guidato mediaticamente la guerra giuridica per impedirgli di essere candidato nel 2018, nonostante che la legge brasiliana e la decisione delle Nazioni Unite gli garantivano questo diritto. Non solo, lo stesso mega gruppo informativo ha nascosto sia le sentenze di assoluzione in tribunale che smantellavano le tesi dei suoi accusatori, sia le molte prove della sua innocenza che avrebbero dimostrato come Lula è stato vittima di un processo politico e di parte.
Il riferimento è ai report realizzati dal sito web The Intercept Brasil, Folha de S. Paulo e Agenzia Pubblica.

In tutti quegli anni, nei quali si è anche consumato il golpe parlamentare contro la presidente Dilma Rousseff, l’impero informativo Globo non ha mai dato la parola o il diritto di replica a Lula, l’ultima sua intervista per uno dei mezzi di informazione del Gruppo Globo è stata per il giornalista Roberto D’Ávila, a Globonews, nel 2015, ben 5 anni fa.

Il testo della lettera

“Caro Bernardo,

Sono grato per l’invito a un’intervista per il quotidiano O Globo per la serie che state realizzabdo sugli ex presidenti della Repubblica. Il tuo invito va contro la censura imposta dal Gruppo Globo.
Io non confondo il comportamento del Gruppo con quello individuale e diverso di ciascuno dei loro giornalisti.

Tuttavia ciò che mi impedisce di partecipare alla tua intervista è il famigerato trattamento editoriale che il Gruppo Globo ha adottano nei miei confronti, nei confronti del mio governo e dei procedimenti giudiziari illegali e arbitrari a cui sono stato sottoposto, che erano radicati sulle falsità divulgate da tutti i mezzi di informazione del Gruppo Globo e che mai sono state corrette o smentite, nonostante la presenza di fatti e prove chiare, riconosciute da giuristi sia in Brasile che all’estero.

Le sentenze tanto celebrate e divulgate dal Gruppo Globo non sono mai state in grado di spiegare nel dettaglio quale reato avrei commesso nell’esercizio della presidenza della Repubblica. Io sono stato condannato per “atti indeterminati”.

Invece di essere analizzata con spirito giornalistico, la persecuzione legale contro di me è stata premiata da “O Globo”. Le rivelazioni che mi scagionavano e che venivano divulgate dal sito web “The Intercept” sono sempre state censurate, in questo modo si è deciso di nascondere all’opinione pubblica le prove che ero stato processato da un giudice di parte (Sergio Moro), in collusione con i pubblici ministeri, i quali conoscevano la debolezza e la mancanza di prove della loro accusa.

Fino a quando il trattamento editoriale diffamatorio del Gruppo Globo non sarà ammesso e corretto, non sarà possibile da parte mia accettare una richiesta di una intervista come parte di una normalità che non esiste, secondo i parametri del giornalismo e della democrazia.

Luiz Inácio Lula da Silva ”

https://lula.com.br/porque-recusei-um-pedido-de-entrevist…/…

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