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I dossier sui quali i due Paesi stanno camminando spalla a spalla sono ormai tanti, dal New Generation Eu alla riduzione dell’Iva, dalla ripresa del turismo alla ripresa del settore manifatturiero

Gli ultimi incontri a Berlino e Roma tra il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio e il suo collega tedesco, Heiko Maas, così come i continui contatti telefonici tra il premier Giuseppe Conte e la cancelliera Angela Merkel prima e dopo i vertici europei in videoconferenza hanno creato un clima di grande collaborazione tra Roma e Berlino sia sul piano strettamente bilaterale che su quello europeo. I dossier sui quali i due Paesi stanno camminando spalla a spalla sono ormai tanti: dal New Generation Eu alla riduzione dell’Iva, dalla ripresa del turismo alla collaborazione per il vaccino anti Covid, dalla crisi libica alla ripresa del settore manifatturiero alle nuove politiche migratorie. Un clima favorito anche dal ruolo di “pontiere” che continua a svolgere in silenzio ma con efficacia il consigliere diplomatico di Palazzo Chigi, l’ambasciatore Piero Benassi che ha ricoperto in passato le funzioni di capo della nostra missione diplomatica a Berlino dove può contare ancora su molti amici nello staff della cancelliera.

Un modello virtuoso di integrazione economica

Che vi sia una strettissima interdipendenza tra il sistema delle imprese tedesche e quelle italiane è un dato ormai appurato. La Bdi, la Confindustria tedesca e le tre principali associazioni dell’industria meccanica (Vdma) già in aprile avevano rivolto un appello alla nostra Confindustria e al premier Conte per riprendere gradualmente, tutelando la salute dei lavoratori, l’attività delle imprese. Secondo la Vdma «non è concepibile pensare a un’Europa priva del tutto o in parte, delle sue due maggiori industrie: la meccanica tedesca e la manifattura italiana. L’industria meccanica tedesca ha un rapporto molto stretto con i suoi clienti e fornitori italiani e viceversa. Le aziende metalmeccaniche tedesche e italiane non solo svolgono un ruolo economico insostituibile, ma necessitano dei loro rispettivi fornitori e partner, in quanto fulcro del valore europeo». Secondo i vertici delle associazioni tedesche l’industria tedesca e quella italiana sono un modello virtuoso di integrazione economica: i relativi sistemi di produzione sono fortemente interconnessi nelle catene globali del valore, e le economie dei due Paesi, principali realtà manifatturiere d’Europa, sono complementari nelle filiere internazionali.

Sorgente: Italia-Germania, un asse rafforzato dalla lotta al Coronavirus

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