Come ormai sappiamo fin troppo bene, il nuovo Coronavirus colpisce le vie respiratorie e in particolare i polmoni, rendendo difficile respirare e rifornire di ossigeno il resto del corpo. La nostra conoscenza del virus che ha causato la pandemia di Covid-19 è però diventata più approfondita nel corso di questi quattro mesi, consentendo ai medici di scoprire i danni che provoca anche al resto del corpo.
Sangue
Come riassume la MIT Technology Review, ci sono ormai numerose prove che le infiammazioni provocate da Covid-19 causino dei coaguli in grado di provocare seri danni. Tra questi c’è la cosiddetta “ipossia silenziosa”, una pericolosa riduzione della concentrazione di ossigeno del sangue che si presenta senza dare sintomi finché le condizioni non si aggravano in maniera critica. La causa di questa ipossia sarebbe da cercare nei coaguli che si formano nei polmoni, ma gli stessi coaguli possono provocare problemi anche a reni, vasi sanguigni, intestino, fegato e cervello. In generale, si ritiene che fino al 38% dei pazienti abbia sofferto di complicazioni causate dai coaguli.
Cervello
Nel caso del cervello, il Coronavirus rischia di causare ictus provocati – ancora una volta – da coaguli che si formano nelle arterie cerebrali. Casi di ictus sono stati riscontrati anche in pazienti giovani, ma le conseguenze più comuni sul cervello sono fortunatamente leggere. La più nota è la scomparsa temporanea del senso dell’olfatto e del gusto, che avrebbe colpito addirittura il 65% dei casi noti di Covid-19. “Potrebbe essere un segnale”, spiega sempre la Tech Review, “che il virus colpisce direttamente il sistema nervoso”.
Cuore
Al di là delle complicazioni legate ancora una volta ai coaguli, il Covid-19 sembra causare un notevole stress al nostro muscolo più importante, a causa soprattutto della scarsità di ossigeno che riceve nel momento in cui i nostri polmoni si trovano in difficoltà. Alcuni studi sembrerebbero anche suggerire che il virus sia in grado di infettare e danneggiare direttamente il tessuto cardiaco.
Reni
Una percentuale elevata (tra il 25% e il 27%) delle persone decedute dopo essere stata ospedalizzate per Covid-19 ha subito danni ai reni. I pazienti che vengono colpiti da polmoniti sembrano essere quelli che più facilmente subiscono anche danni a questo organo. Non è chiaro perché ciò avvenga, ma al momento i sospettati principali sono “i coaguli nei vasi sanguigni che portano ai reni, la mancanza di ossigeno o anche un attacco virale che colpisce direttamente i reni”.
Sistema immunitario
La nostra difesa nei confronti del virus sembra in alcuni casi non funzionare in maniera corretta, dando vita a quella che è stata soprannominata una “tempesta di citochine”. In sintesi, si tratta di una reazione incontrollata, durante la quale troppe cellule immunitarie vengono attivate in un unico luogo. Non è chiaro perché in alcuni casi il nostro corpo reagisca in questo modo, potrebbe però essere causato da una risposta esagerata nei confronti di un invasore percepito come sconosciuto e altamente pericoloso. In questi casi, la reazione del corpo all’infiammazione inizia ad attaccare anche organi e tessuti sani e a continuare a farlo anche quando l’infiammazione è passata. Il modo migliore per evitare questa reazione incontrollata è quella di somministrare ai pazienti dei farmaci inibitori delle citochine.