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di Alessandra Spinelli

Non era mai accaduto prima. E forse è anche normale che sia accaduto oggi  che la storia è passata davvero , oggi che ricorrono i 75 anni dalla fine della II Guerra mondiale, oggi in un’Europa che improvvisamente si è scoperta più unita sotto lo tsunami dell’epidemia da Covid-19 ma che poi vacilla sui tempi e i modi di una solidarietà finanziaria mai compiuta. Certo, a chi è più anziano fa effetto vedere i tedeschi festeggiare proprio la capitolazione della Germania. Ma era ovviamente un’altra Germania. Così oggi  per la prima volta,  il Land di Berlino, ma non gli altri, si è fermato per ricordare con una festa la resa incondizionata della Wehrmacht, l’8 maggio del 1945, che decretò la liberazione dal nazionalsocialismo in un Paese finito in ginocchio.

LA MEMORIA
«Non esiste la fine della memoria, e non c’è possibilità di redenzione dalla storia», ha detto il capo dello Stato Frank-Walter Steinmeier, con parole come sempre inequivocabili. «La storia tedesca è una storia rotta. A questa appartiene la responsabilità di milioni di assassinii e di altrettanta sofferenza. Questo ci fa il cuore a pezzi. Per questo, si può amare questo Paese soltanto con il cuore a pezzi». Steinmeier ha colto questa occasione anche per riaffermare lo spirito europeista della Germania, lanciando un appello all’unità europea, che vacilla proprio nel tempo della pandemia, e alla difesa della democrazia. «Mai più – ha affermato – significa mai più soli! Dobbiamo tenere l’Europa insieme. Come europei dobbiamo pensare, sentire ed agire. Se noi in Europa, anche dentro e dopo questa pandemia, non restiamo insieme, non rendiamo onore a questo 8 maggio», ha incalzato il presidente socialdemocratico. «All’epoca fummo liberati – la chiosa -. Oggi dobbiamo liberare noi stessi. Dall’odio, dalla xenofobia e dal disprezzo della democrazia».

Al suo fianco, nel monumento alle vittime della guerra della “Neue Wache” di Berlino dove sono state poste delle corone di fiori – la cerimonia di Stato previsto inizialmente con 1.600 ospiti è stato disdetta a causa del coronavirus – c’era la cancelliera Angela Merkel, che ha telefonato oggi al presidente russo Vladimir Putin, a quello francese Emmanuel Macron e all’americano Donald Trump per ricordare «i milioni di vittime e la sofferenza incommensurabile» provocata dalla Germania nazista con la guerra. Alla commemorazione erano inoltre presenti i rappresentanti degli organi dello Stato: il presidente del Bundestag, Wolfgang Schaeuble, il presidente del Senato, Dietmar Woidke e il presidente della Corte costituzionale Andreas Voákuhle.
Tornando al conflitto provocato da Adolf Hitler, che provocò la morte di circa 60 milioni di persone nel mondo e uccise 6 milioni di ebrei europei nell’orrore dei campi di sterminio, Steinmeier ha ribadito che non è possibile tirare una linea col passato: «Chi lo fa toglie valore a tutto quello che abbiamo conquistato da allora e rinnega il seme essenziale della nostra democrazia».

L’IDEA
Questa festa una tantum ha riguardato soltanto il calendario del Land di Berlino. «Che debba diventare un giorno di festa nazionale, oppure no, lo deciderà il Parlamento – ha affermato il ministro degli Esteri Heiko Maas -. La cosa che conta è che, anche in Germania, l’8 maggio venga considerato nel modo giusto. Come giornata della liberazione. Come una giornata che si possa davvero festeggiare. E che ci rammenti quanta sofferenza abbiamo portato al mondo e quale responsabilità viene da questo per noi tutti».

Sorgente: Svolta epocale, per la prima volta la Germania festeggia la fine della II Guerra Mondiale: «Amiamo questo Paese con il cuore a pezzi»

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