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Riaperture di negozi, bar e ristoranti, e poi palestre e piscine, spiagge, musei e biblioteche. Ma non solo. Le prime riaperture da lunedì 18 maggio, poi via via gli altri. E si riparte dalla distanza di un metro. Nei ristoranti, dunque, distanza tra i clienti ridotta a un metro, uso di mascherina. E poi guanti monouso nei negozi di abbigliamento per toccare la merce, termoscanner nei supermercati e in spiaggia no ai giochi di gruppo. Sulla questione dei protocolli e delle linee guida è arrivato ieri sera l’ok del governo alle Regioni, poi il provvedimento è stato discusso dal Consiglio dei ministri.

È stato lo stesso premier Giuseppe Conte ieri a invitare le Regioni – che proponevano differenti linee guida per poter riaprire in sicurezza – a proporre al governo un testo unitario. In questo modo il governo può recepire un unico testo unitario validato perché conforme alle linee generali previste dal governo per le riaperture. Dopo la fase 1, ora il governo considera la fase 2 come la fase della responsabilità delle Regioni ma con sempre una supervisione nazionale. Infatti il modello di monitoraggio costruito prevede che se aumentano i contagi, il governo può subito intervenire con misure restrittive a cui le Regioni non possono opporsi. Se al contrario i contagi scendono, allora le Regioni possono fare ulteriori aperture. In questo modo le Regioni hanno più margine di manovra e anche una diretta responsabilità.

Sono molti i settori di attività che si avviano alla riapertura, e per ognuno è stata realizzata una scheda tecnica finalizzata a fornire uno strumento sintetico e immediato di applicazione delle misure di prevenzione e contenimento dei contagi da coronavirus di carattere generale, linee guida nelle quali le Regioni potranno muoversi per sostenere un modello di ripresa delle attività economiche e produttive compatibile con la tutela della salute di utenti e lavoratori.

Le schede tecniche raccolgono il protocollo condiviso tra le parti sociali approvato dal dpcm del 26 aprile 2020, nonché con i criteri guida generali di cui ai documenti tecnici prodotti da Inail e Istituto Superiore di Sanità (Iss): il principale obiettivo rimane la riduzione del rischio di contagio per i singoli e per la collettività in tutti i settori produttivi ed economici.

Ecco la proposta unitaria che le Regioni hanno sottoposto al governo:

Un metro di distanza nei saloni di parrucchieri ed estetisti: stop alle riviste. Nel settore della «cura della persona: servizi degli acconciatori, barbieri ed estetisti» bisognerà «predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione», «consentire l’accesso dei clienti solo tramite prenotazione, mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 gg», e «potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura > 37,5 °C». Lo prevedono le linee guida delle Regioni per la Fase2. «La permanenza dei clienti all’interno dei locali è consentita limitatamente al tempo indispensabile all’erogazione del servizio o trattamento. Consentire la presenza contemporanea di un numero limitato di clienti in base alla capienza del locale (vd. punto successivo)» e bisogna prevedere di «riorganizzare gli spazi, per quanto possibile in ragione delle condizioni logistiche e strutturali, per assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione sia tra le singole postazioni di lavoro, sia tra i clienti». Ancora, «l’area di lavoro, laddove possibile, può essere delimitata da barriere fisiche adeguate a prevenire il contagio tramite droplet» e «nelle aree del locale, mettere a disposizione soluzioni idro-alcoliche per l’igiene delle mani dei clienti e degli operatori, con la raccomandazione di procedere ad una frequente igiene delle mani. Eliminare la disponibilità di riviste e materiale informativo di uso promiscuo». «L’operatore e il cliente, per tutto il tempo in cui, per l’espletamento della prestazione, devono mantenere una distanza inferiore a 1 metro devono indossare, compatibilmente con lo specifico servizio, una mascherina a protezione delle vie aeree (fatti salvi, per l’operatore, eventuali dispositivi di protezione individuale ad hoc come la mascherina FFP2 o la visiera protettiva, i guanti, il grembiule monouso, etc., associati a rischi specifici propri della mansione)», si legge ancora. «In particolare per i servizi di estetica, nell’erogazione della prestazione che richiede una distanza ravvicinata, l’operatore deve indossare la visiera protettiva e mascherina FFP2 senza valvola»; «l’operatore deve procedere ad una frequente igiene delle mani con soluzioni idro-alcoliche (prima e dopo ogni servizio reso al cliente) e utilizzare camici/grembiuli possibilmente monouso per gli estetisti. I guanti devono essere diversificati fra quelli utilizzati nel trattamento da quelli usualmente utilizzati nel contesto ambientale». Ancora, «assicurare una adeguata pulizia e disinfezione delle superfici di lavoro prima di servire un nuovo cliente e una adeguata disinfezione delle attrezzature e accessori. Igienizzazione delle postazioni di lavoro dopo ogni cliente. Assicurare regolare pulizia e disinfezione dei servizi igienici». Bisognerà poi «favorire il regolare e frequente ricambio d’aria negli ambienti interni ed escludere totalmente, per gli impianti di condizionamento, la funzione di ricircolo dell’aria» e «sono inibiti, dove presenti, l’uso della sauna, il bagno turco e le vasche idromassaggio». «La postazione dedicata alla cassa può essere dotata di barriere fisiche (es. schermi); in alternativa il personale deve indossare la mascherina e avere a disposizione gel igienizzante per le mani. In ogni caso, favorire modalità di pagamento elettroniche, eventualmente in fase di prenotazione», si legge ancora.

Guanti monouso nei negozi di abbigliamento per toccare la merce

Termoscanner nei supermercati e nei centri commerciali: stop su temperatura sopra 37,5°. Nel settore del commercio al dettaglio si dovrà «predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione», «in particolar modo per supermercati e centri commerciali, potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura > 37,5 °C». Lo prevedono le linee guida delle Regioni per la Fase2. «Prevedere regole di accesso, in base alle caratteristiche dei singoli esercizi, in modo da evitare assembramenti e assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti»; «garantire un’ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per l’igiene delle mani con soluzioni idro-alcoliche, promuovendone l’utilizzo frequente da parte dei clienti e degli operatori», si legge nel documento. «In caso di vendita di abbigliamento: dovranno essere messi a disposizione della clientela guanti monouso da utilizzare obbligatoriamente per scegliere in autonomia, toccandola, la merce» e «i clienti devono sempre indossare la mascherina, così come i lavoratori in tutte le occasioni di interazione con i clienti». «L’addetto alla vendita deve procedere ad una frequente igiene delle mani con soluzioni idro-alcoliche (prima e dopo ogni servizio reso al cliente)» e si dovrà «assicurare la pulizia e la disinfezione quotidiana delle aree comuni». Ancora, «favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni ed escludere totalmente, per gli impianti di condizionamento, la funzione di ricircolo dell’aria» e «la postazione dedicata alla cassa può essere dotata di barriere fisiche (es. schermi); in alternativa il personale deve indossare la mascherina e avere a disposizione gel igienizzante per le mani. In ogni caso, favorire modalità di pagamento elettroniche».

– Nei saloni di bellezza stop a sauna, bagno turco e idromessaggio

– In spiaggia no ai giochi di gruppo. Stop ai giochi di gruppo in spiaggia, per evitare assembramenti e contagi, ok a racchettoni, surf, nuoto e windsurf. Mentre per «gli sport di squadra (es. beach-volley, beach-soccer) sarà necessario rispettare le disposizioni delle istituzioni competenti». È quanto prevede il testo unitario messo a punto dalle Regioni e sottoposto al governo per il nuovo step della fase 2 al via da lunedì 18 maggio. Al fine di «predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalità» sulle spiagge, «si promuove, a tal proposito, l’accompagnamento all’ombrellone da parte di personale dello stabilimento adeguatamente preparato (steward di spiaggia) che illustri ai clienti le misure di prevenzione da rispettare». Le prevedono le Linee di indirizzo per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative delle Regioni nel capitolo dedicato agli stabilimenti balneari e le spiagge. «È necessario rendere disponibili prodotti igienizzanti per i clienti e per il personale in più punti dell’impianto», si legge nelle prescrizioni che proseguono: «Privilegiare l’accesso agli stabilimenti tramite prenotazione e mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 gg»; «potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura > 37,5 °C»; «la postazione dedicata alla cassa può essere dotata di barriere fisiche (es. schermi); in alternativa il personale deve indossare la mascherina e avere a disposizione gel igienizzante per le mani. In ogni caso, favorire modalità di pagamento elettroniche, eventualmente in fase di prenotazione». Si prevede poi di «riorganizzare gli spazi, per garantire l’accesso allo stabilimento in modo ordinato, al fine di evitare assembramenti di persone e di assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli utenti, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale. Se possibile organizzare percorsi separati per l’entrata e per l’uscita»

– Nei ristoranti distanza tra i clienti ridotta a un metro, uso di mascherina quando ci si alza dal tavolo, stop ai buffet e lista delle prenotazioni conservata per ben 14 giorni. È quanto prevede la proposta unitaria che le Regioni stanno sottoponendo al governo, per il secondo step della fase 2 al via dal 14 maggio. «Predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalità – si legge nel documento -. Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura superiore a 37,5 °C; È necessario rendere disponibili prodotti igienizzanti per i clienti e per il personale anche in più punti del locale, in particolare all’entrata e in prossimità dei servizi igienici, che dovranno essere puliti più volte al giorno; Negli esercizi che dispongono di posti a sedere privilegiare l’accesso tramite prenotazione, mantenere l’elenco dei soggetti che hanno prenotato, per un periodo di 14 giorni. In tali attività non possono essere presenti all’interno del locale più clienti di quanti siano i posti a sedere». «Negli esercizi che non dispongono di posti a sedere -indicano ancora le Regioni – consentire l’ingresso ad un numero limitato di clienti per volta, in base alle caratteristiche dei singoli locali, in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti. Laddove possibile, privilegiare l’utilizzo degli spazi esterni (giardini, terrazze, plateatici), sempre nel rispetto del distanziamento di almeno 1 metro».

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In base all’evoluzione dello scenario epidemiologico, tuttavia, queste misure indicate nelle schede tecniche per i singoli settori di attività potranno essere rimodulate, anche in senso più restrittivo.

 

LE SCHEDE TECNICHE:

RISTORAZIONE ATTIVITÀ TURISTICHE (balneazione)

STRUTTURE RICETTIVE SERVIZI ALLA PERSONA (parrucchieri ed estetisti)

COMMERCIO AL DETTAGLIO

COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PUBBLICHE (mercati, fiere e mercatini degli hobbisti)

UFFICI APERTI AL PUBBLICO

SERVIZI PER INFANZIA E ADOLESCENZA

PISCINE PALESTRE

MANUTENZIONE DEL VERDE

MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE

Tutte le indicazioni riportate nelle singole schede tematiche devono intendersi come integrazioni alle raccomandazioni di distanziamento sociale e igienico-comportamentali finalizzate a contrastare la diffusione di SARS-CoV-2 in tutti i contesti di vita sociale. Per tutte le procedure di pulizia, disinfezione e sanificazione, di aerazione degli ambienti e di gestione dei rifiuti si rimanda alle indicazioni contenute rispettivamente: nel Rapporto ISS COVID-19 n. 19/2020 “Raccomandazioni ad interim sui disinfettanti nell’attuale emergenza COVID-19: presidi medico chirurgici e biocidi”, nel Rapporto ISS COVID-19 n. 5/2020 “Indicazioni ad interim per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2”, e nel Rapporto ISS COVID-19 n. 3/2020 “Indicazione ad interim per la gestione dei rifiuti urbani in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2”, e nel Rapporto ISS COVID-19 n. 21/2020 “Guida per la prevenzione della contaminazione da Legionella negli impianti idrici di strutture turistico-ricettive e altri edifici ad uso civile e industriale non utilizzato durante la pandemia COVID-19”.

 

 

 

Sorgente: Ristoranti, bar, parrucchieri, spiagge: si riparte a distanza di un metro

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