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La liberazione di Silvia Romano sta suscitando un dibattito enorme nel Paese, accompagnato dalla solita coda di odio, polemiche e attacchi contro la cooperante cui si contesta di “essersela cercata”. Così come si chiede con insistenza al governo quanto sia costata la liberazione dopo un anno e mezzo di prigionia.

Eppure nell’ultimo anno altri tre italiani sono stati fortunatamente sottratti dalle mani di terroristi e rapitori, senza che nessuno, giustamente abbia sollevato polemiche. Come l’imprenditore Sergio Zanotti, liberato ad aprile 2019, dopo tre anni di prigionia. Era stato rapito  nel 2016 durante un viaggio in Turchia a ridosso con il confine siriano. Anche in quel caso, ad annunciarne la liberazione era stato il premier Giuseppe Conte: “Se non si fosse pagato un riscatto non sarei qui”, ha detto Zanotti dopo la liberazione.

zanotti

O come il 34enne bresciano Alessandro Sandrini, rapito a ottobre del 2016 al confine fra Siria e Turchia, e liberato a maggio 2019. O come l’architetto 31enne di Padova Luca Tacchetto, sequestrato in Burkina Faso e liberato in Mali dopo quindici mesi a marzo 2020.

saNDRINI

Tre italiani. Tre uomini. Finiti nelle mani delle bande criminali e jihadiste e fortunatamente liberati senza tante polemiche. Perché allora per Silvia Romano si è scatenata la canea? Chiara Cruciati, caporedattrice di Nena News Agency ha provato a darsi una risposta. Forse, sostiene, perché Silvia Romano è donna? “Negli ultimi 12 mesi – ha scritto su Twitter – sono stati liberati tre italiani, Sergio Zanotti, Alessandro Sandrini e Luca Tacchetto. Nessuno di loro si è visto spogliare di vestiti e dignità, come Silvia Romano, o contestare il riscatto. Perché la nostra stampa è sessista, islamofoba e patriarcale”.

chiara

Fortebraccio News

Sorgente: Nell’ultimo anno sono stati liberati altri tre italiani. Perché tanto odio per Silvia Romano? – Fortebraccio

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