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Milano, Navigli affollati all'ora dell'aperitivo: «Così si rischia di tornare alla fase 1»

Centinaia di giovani sui canali per la riapertura di bar e chioschi che vendono birre da asporto

di Stefano Landi

I Navigli presi d’assalto. Centinaia di giovani che riscoprono lo struscio sui canali, : in alcuni casi dimenticando protocolli di sicurezza, distanziamenti, a volte persino le mascherine. Approfittando della riapertura di bar e chioschi che vendono birra d’asporto, è successo ieri all’ora dell’aperitivo. Le trasgressioni di massa sono però destinate a ripetersi, con ogni probabilità, anche nei giorni a venire.

Tra le immancabili polemiche sui social network e i ripetuti inviti delle autorità: così non si può andare avanti, si rischia di tornare alla Fase 1. I timori, neanche a dirlo, sono soprattutto legati all’imminente weekend. (Qui l’intervista al presidente della Regione, Attilio Fontana: «È il momento più delicato, vedo tanta gente in giro»).

Più o meno lo stesso discorso va poi ripetuto per le aree gioco dei bambini, prese d’assalto in questi ultimi giorni nonostante i divieti. Tanto che il sindaco Beppe Sala ieri, intervistato dalla trasmissione Iceberg di Telelombardia, ha annunciato la svolta: «Oggi avvieremo la sanificazione di tutte le aree, con un duplice risultato, allontanare un po’ di gente dai parchetti e pulire scivoli e altalene».

Ma non si può più, come molti fanno, scaricare le colpe sui bambini e sulla loro tendenza a socializzare senza considerare l’ipotesi del metro. Gli assembramenti più frequenti sono nei parchi del centro: piccoli e comodi. Sempione, Biblioteca degli Alberi, Giardini Pubblici, per dirne alcuni. Il senso è che la gente si è riversata sotto casa. La linea sarebbe invece quella di sollecitare un esodo verso quelli più periferici, che hanno il vantaggio di essere più grandi.

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La delega al rispetto delle regole nel verde, decisa durante l’ultima riunione in Prefettura prima della fine del lockdown, spetta ai vigili, che stanno ricorrendo per ora a del sano buon senso, invitando a colpi di ramanzine a non violare i divieti. Solo per i casi più critici è previsto il rinforzo di polizia e carabinieri, che però in questi primi 4 giorni non sono mai intervenuti. Questo significa che la situazione è ancora sotto la soglia di allerta.

A Milano ormai fa caldo (finalmente, anche in ottica guerra al virus), ma questo ha coinciso con la fine delle misure restrittive. Perché se è vero che tutti hanno messo il circoletto rosso sul calendario alla data 18 maggio, sognando nuove aperture, la beffa sarebbe in una Milano meno verde e di nuovo chiusa a chiave. In attesa del mare quello vero, ieri ha riaperto anche l’Idroscalo: un migliaio tra runner, ciclisti, monopattini e soprattutto pescatori ha celebrato un altro pezzo di normalità che, se pur nel rispetto del distanziamento sociale, torna alla vita di tutti i giorni.

E da oggi, come stabilito nella nuova ordinanza regionale, saranno consentite le attività sportive individuali all’aria aperta negli impianti sportivi: si potrà giocare a golf, fare equitazione, canoa, tennis o arrampicata sportiva: ma si arriva già cambiati e le docce si fanno a casa.

Sorgente: corriere.it

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