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La diffida inviata a Repubblica dalla presidenza e dalla direzione del Pat, che definiva prive di fondamento le nostre inchieste sull’occultamento del contagio Covid, si rivela per quello che era: un maldestro tentativo di intimidazione

di GAD LERNER

Il Direttore generale del Pio Albergo Trivulzio, Giuseppe Calicchio, è stato iscritto al registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Milano. Le ipotesi di reato sono epidemia colposa e omicidio colposo. Le indagini sono condotte dai sostituti procuratori Mauro Clerici e Francesco De Tommasi, coordinati dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano.

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La notizia, riportata oggi dal Corriere della Sera, conferma la fondatezza delle testimonianze rilasciate dal professor Luigi Bergamaschini e dal sindacalista Pietro La Grassa a Repubblica lo scorso 4 aprile. Alle quali hanno fatto seguito numerose altre conferme di infermieri e familiari degli anziani ricoverati nella più grande struttura geriatrica d’Italia, che il nostro giornale sta ancora pubblicando.

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Naturalmente Giuseppe Calicchio, detto “il filosofo” perché la laurea in filosofia è l’unico titolo scientifico che compare nel suo curriculum, è da considerarsi innocente fino a prova contraria. Finora ha goduto dell’appoggio pieno di chi l’ha nominato, cioè i vertici della Regione Lombardia, all’interno della cui giunta Calicchio gode di un rapporto privilegiato con l’assessore alle Politiche sociali, il leghista Stefano Bolognini. Ma intanto la diffida inviata a Repubblica dalla presidenza e dalla direzione del Pat, in cui si definivano prive di fondamento le nostre affermazioni in merito all’occultamento del contagio Covid e al divieto di uso di mascherine, si rivela intanto per quello che era: un maldestro tentativo di intimidazione.

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Nessun compiacimento nell’apprendere che il direttore Calicchio è indagato per omicidio colposo. L’indagine deve fare ancora il suo corso, così come l’ispezione ministeriale. Non sarebbe giusto farne il parafulmine di responsabilità che non sono certamente solo sue. Ma nell’interesse del Pio Albergo Trivulzio e della città di Milano sarebbe bene che Calicchio uscisse dal silenzio dietro cui si è trincerato, addirittura interrompendo i bollettini d’informazione sulla drammatica situazione che si vive all’interno del suo istituto.

Sorgente: Scandalo Trivulzio, Il direttore generale indagato non può trincerarsi nel silenzio – la Repubblica

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