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(Bartolomeo Prinzivalli) – Ma chi è il tizio vestito di bianco che ha osato contraddire il capitano dicendo di pregare restando a casa? Non lo capisce che con l’arrivo della Santa Pasqua le chiese devono riaprire? Non lo capisce che la scienza da sola non basta e se il cuore immacolato di Maria non vede le piazze ed i banchi pieni poi pensa che non ci teniamo abbastanza e col cavolo che ci dà una mano a debellare la pandemia? E poi con che diritto appare in tv? L’ha mai fatta una preghiera assieme alla D’Urso? È mai stato in pellegrinaggio al Papeete? E da quanto ne so dovrebbe persino essere un immigrato, quindi prima di trasmetterlo una controllatina al permesso di soggiorno avrebbero almeno potuto dargliela.

Come se non fosse già abbastanza questo governo d’imbecilli che annuncia di aver stanziato fondi quando ne servirebbero almeno il doppio, indipendentemente dalla cifra raggiunta; il doppio, da distribuire a tutti tramite la compilazione di un foglio, tipo in Svizzera, o con un semplice click nella propria banca, senza bisogno della bacchetta magica o del piede di porco. Servono i miracoli, e chi potrebbe moltiplicare i miliardi meglio di coloro che hanno fatto sparire i 49 milioni? Via le tasse per tutti, semestre bianco, anno bianco, ma sì, persino lustro bianco, altrimenti l’economia non parte manco a spinta.

Ma quelli parlano di prestiti, con lo stato garante, e nemmeno dilazionati in ottant’anni. Sciacalli. Non riuscirebbero a trovare una soluzione nemmeno inciampandoci, altroché.

L’Europa intanto si diverte, aprendo e chiudendo alle richieste a giorni alterni, e senza pagare nemmeno i diritti d’autore a colui che per primo ha inventato tale balletto. Brutti copioni. Ormai però dovrebbero averlo capito tutti che la soluzione non è il Mes ma la Messa, tranne il tizio vestito di bianco che vuole invadere gli spazi del capitano per togliergli visibilità, perché lo teme, perché sa in fondo che lui è il favorito dai santi e dalle divinità, invidiato e temuto come solo i grandi della storia possono essere.

Egli offrendosi liberamente prese il pane, il prosciutto, la lasagna, la polenta, l’abbacchio, la porchetta e rese grazie, le azzannò davanti ai suoi discepoli e disse: “Guardate e godetene tutti, questo è il mio pasto, consumato in sacrificio per voi.” Allo stesso modo prese un mojito e rese grazie, lo tracannò davanti i suoi discepoli e disse: “Questo è il calice del mio sudore, bevuto alla goccia per voi in remissione dei peccati. E adesso vai con l’inno. Su le maniiiiiii!”

Forse questo virus è davvero la punizione divina per non avergli concesso i pieni poteri, come disse il profeta…

Sorgente: Il tizio vestito di bianco | infosannio

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