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Coronavirus, il dramma in Ecuador. A Guayaquil i morti non vengono ritirati. I cadaveri abbandonati e bruciati nelle strade per paura del contagio.

I cadaveri, l’esercito nelle strade e il caos politico. Scene e immagini drammatiche che arrivano da Guayaquil, la città che più di tutte le altre registra casi positivi di coronavirus in Ecuador. Secondo quanto riferito dai media del Paese, i corpi dei morti nelle case, per il virus o per altri motivi, vengono gettati sui marciapiedi, negli angoli, nei portoni o nei contenitori dell’immondizia, avvolti in rudimentali sacchi di plastica.

Il problema del recupero dei cadaveri in città dura da più di una settimana, e immagini impressionanti sono circolate sui social network. «È difficile verificare la veridicità di tutte le informazioni che arrivano», spiega Francesco Bonini, cooperante italiano della ong toscana Cospe. «Tuttavia la situazione è drammatica e Guayaquil è sicuramente l’epicentro del contagio». Il ritardo e la paura di contrarre il coronavirus hanno portato i cittadini a scelte disperate e, tra domenica e lunedì, i cadaveri di persone decedute con sintomi di Covid-19 o altre patologie sono apparsi negli angoli della città, dove tra le altre cose le temperature sono molto alte . Testimoni denunciano di aver chiamato i numeri di emergenza per far ritirare i morti, ma nessuno ha dato loro una soluzione e i corpi sono rimasti in casa per due e anche quattro giorni di attesa.

Sorgente: Coronavirus in Ecuador, dramma a Guayaquil: i morti bruciati in strada – Corriere.it

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