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di Ivo Caizzi, inviato a Bruxelles

Freno sugli eurobond e 540 miliardi di prestiti con i tre strumenti già previsti, accontentando la Germania e altri Paesi del Nord. Concessioni sulle spese sanitarie e possibili stimoli futuri all’economia per altri 500 miliardi, su richiesta di Francia, Italia e Spagna. È questa l’intesa che ha portato il presidente portoghese dell’Eurogruppo, Mario Centeno, a chiudere rapidamente la videoriunione serale dei ministri finanziari su come affrontare le conseguenze economiche del Covid-19, dopo averla fatta slittare quattro ore e mezzo per consultazioni informali ristrette. I ministri delle Finanze di Francia e Germania, Bruno Le Maire e Olaf Scholz, hanno mediato il compromesso per avvicinare le posizioni opposte del collega olandese Wopke Hoekstra e del responsabile dell’Economia Roberto Gualtieri, punte estreme dei due fronti contrapposti. «Ottimo accordo», ha poi commentato Le Maire, sottolineando i «500 miliardi disponibili immediatamente» e, per il futuro, un «piano di ripresa da 500 miliardi» su cui «resta da dibattere le condizioni» di finanziamento. Gualtieri ha considerato «messi sul tavolo i bond europei» e «tolte le condizionalità del Meccanismo europeo di stabilità (Mes)».

La presidente francese della Bce Christine Lagarde si è detta «rincuorata» nel vedere «un accordo innovativo». Italia, Spagna, Francia e altri Stati sono convinti della necessità di maxi investimenti Ue per allontanare il rischio di una lunga recessione in Europa, finanziati anche con debito comune attraverso emissioni di Eurobond. Olanda, Germania, Austria e Finlandia, che si definiscono «frugali» per la poca disponibilità a spendere per l’Europa, hanno detto no anche se fossero chiamati Recovery bond. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha difeso a distanza il no agli Eurobond e favorito compensazioni di prospettiva all’Italia e agli altri Paesi del Sud. «Non credo che dovremmo avere debito comune a causa della situazione della nostra unione politica ed è per questo che lo respingiamo — aveva detto Merkel, dopo aver parlato con il premier Giuseppe Conte —. Ma ci sono molti modi per dimostrare solidarietà e credo che troveremo una buona soluzione».

Olanda, Germania e altri nordici sono riusciti a limitare i prestiti a 240 miliardi del Mes per i governi, 200 miliardi della banca Bei per le imprese e 100 miliardi del progetto Sure anti-disoccupazione. Gualtieri, la spagnola Nadia Calvino e Le Maire, consci che a Berlino hanno ritenuto necessari 1.100 miliardi per l’emergenza Covid-19 nazionale, hanno insistito per arrivare a oltre 1.000 miliardi, almeno nel tempo, con il Fondo di Le Maire per la ripresa. Ma, sul finanziarlo con Recovery bond a 15-20 anni, ne dovranno parlare i capi di governo. E Scholz ha fatto slittare il Fondo nel bilancio Ue 2021-2027.

L’Olanda ha insistito per i prestiti Mes a 5/10 anni con stringenti condizioni. Ma Scholz lo ha convinto a eliminarle per le spese sanitarie di Italia e Spagna, che preferivano scadenze a 30-50 anni. È rimasto il limite dei prestiti Mes al 2% del Pil (circa 36 miliardi per l’Italia). Ma l’Eurogruppo ha condiviso che nel massimo livello decisionale del prossimo Consiglio dei 27 capi di Stato e di governo ci saranno ulteriori negoziazioni. «Abbiamo avuto ragione ad avere fiducia nell’Europa — ha detto il presidente della Camera Ue David Sassoli —. Le proposte dell’Eurogruppo vanno nella giusta direzione». Il leader della Lega Matteo Salvini ha parlato di «Caporetto» per il no agli «Eurobond» e il ricorso al «Mes», anticipando la richiesta di «dimissioni di un ministro dell’Economia che ha svenduto il nostro Paese».

Sorgente: Accordo sul piano Ue: «Aiuti per mille miliardi». Gualtieri: «L’Italia vince». Cosa è successo davvero

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