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Una decisione che segue la linea tracciata dal Tribunale del Riesame di Mansoura che il 15 febbraio non aveva accolto la richiesta di scarcerazione degli avvocati difensori. Incarcerazione confermata anche in una seconda udienza, il 22 febbraio

È stata prolungata di altri 15 giorni la detenzione di Patrick George Zaki, lo studente egiziano dell’università di Bologna arrestato il 7 febbraio all’aeroporto del Cairo mentre stava tornando in visita alla famiglia. Lo ha deciso la Procura per la Sicurezza dello Stato nella capitale egiziana, alla presenza di diplomatici italiani, dell’Ue e svizzeri, come ha comunicato uno dei legali del giovane, Hoda Nasrallah. Una decisione che segue la linea tracciata dal Tribunale del Riesame di Mansoura che il 15 febbraio non aveva accolto la richiesta di scarcerazione degli avvocati difensori. Incarcerazione confermata anche in una seconda udienza, il 22 febbraio.

Uno dei due legali che difendono il 27enne, Walid Hassan, già mercoledì aveva previsto che un prolungamento “al 90%”. Le probabilità erano poi aumentate dopo che giovedì si è appreso del trasferimento di Zaki dalla prigione pubblica di Mansura al complesso carcerario di Tora, alla periferia sud del Cairo, dove vengono tenuti i prigionieri politici e i critici del regime di Abdel Fattah al-Sisi.

Lo studente “resterà nel carcere di Tora in una sezione per detenuti politici”, ha detto Nasrallah. “Comunque non è allo Scorpione“, ha precisato una fonte dell’Eipr, la ong per cui lavorava Zaki, riferendosi alla famigerata sezione di massima sicurezza del complesso carcerario del Cairo. “Si trova meglio a Tora che a Mansura”, ha assicurato comunque la legale, riferendo che oggi è stato dato ai genitori il permesso di vedere il figlio.

Una fonte giudiziaria egiziana ha ricordato che la normativa consente fino a dieci prolungamenti quindicinali, cinque mesi in totale, ordinati dalla Procura, dopo i quali iniziano rinnovi di 45 giorni che vanno però autorizzati da un giudice fino a un massimo di due anni.

“Il suo stato, in generale, è buono”, ha aggiunto Nasrallah. Nel riferire che “la procura ha rifiutato che i suoi parenti lo vedano oggi”, la legale ha segnalato che è stato “chiesto un permesso di visita valido sette giorni. Ha diritto a ricevere a una visita a settimana“. La legale non ha saputo precisare quanti siano i compagni di cella.

Tra le accuse mosse nei confronti del giovane, c’è quella di propaganda sovversiva su Facebook allo scopo di rovesciare il regime. Per sostenerla, i procuratori hanno presentato una serie di post social da un profilo che inciterebbero, secondo le forze di sicurezza locali, alla ribellione. Ma secondo la difesa, queste accuse si basano su un account Facebook falso, che riporta anche un nome diverso da quello del vero profilo social del ragazzo.

Sorgente: Patrick George Zaki, detenzione prolungata di altri 15 giorni. All’udienza presenti anche diplomatici italiani, dell’Ue e svizzeri – Il Fatto Quotidiano

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