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Crediti foto: Traci Ardren e Dominique Meyer / Università di Miami

E’ stata una regina guerriera a far costruire la più lunga strada Maya? Sacbe, la strada bianca – in omaggio al colore della sua pavimentazione in pietra calcarea – è un percorso di cento chilometri nel centro della penisola dello Yucatan, in Messico. Una meraviglia ingegneristica del settimo secolo, paragonabile alle piramidi egizie.

Pare che quando Lady K’awiil Ajaw, regina guerriera della città Maya di Cobá, aveva bisogno di mostrare la sua forza contro il crescente potere di Chichen Itza, intraprese un’azione decisiva: far costruire la strada più lunga della penisola dello Yucatán per favorire il suo esercito nella conquista della lontana città di Yaxuná. E’ questa la teoria appena pubblicata sul Journal of Archaeological Science: Reports.

Lo studio, condotto da ricercatori dell’Università di Miami e del Proyecto de Interaccion del Centro de Yucatan, mostra anche che lo storico percorso non è una linea retta, come precedentemente ipotizzato, ma un percorso tortuoso che attraversa diversi insediamenti.

Crediti foto: Traci Ardren e Dominique Meyer / Università di Miami

Poiché i resti della strada non si trovano tutti alla stessa profondità, i ricercatori sono stati in grado di individuarli utilizzando la tecnologia Lidar che misura la trama di un paesaggio in base a quanto tempo impiega la luce a riflettersi.

E pare che questa particolare pavimentazione in gesso calcareo, grazie al riflesso della luce ambientale, sarebbe stato visibile anche di notte, riflettendo la luce lunare.

Conquistando Yaxuná, K’awiil Ajaw potrebbe aver cercato di stabilire una chiara e forte egemonia sulla penisola. «Cobá rappresentava una città Maya classica, molto tradizionale, gestita da una famiglia dinastica che deteneva tutto il potere. E questa strada non era solo collegamento fra Cobá e Yaxuná: è stata percorsa da migliaia di persone che vivevano nella regione».
Precedenti ricercatori avevano già trovato prove che la regina di Cobá partì per numerose guerre di espansione territoriale. K’awiil Ajaw è rappresentata in statue e monumenti bellici che la ritraggono mentre calpesta morti e prigionieri. Non ci sono ancora prove schiaccianti che indicano che abbia fatto costruire la strada o quanto tempo ci è voluto per farlo. Ma gli indizi portano a lei e questa estate il team prevede di completare uno scavo in uno degli insediamenti trovati con le scansioni, alla ricerca di manufatti e prove che riconducano alla città di Cobà.

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Sorgente: L’origine misteriosa della strada bianca dello Yucatan collegata a una sanguinaria regina Maya – La Stampa

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