Il futuro del Paese nell’ora del caos | Rep
La svolta nella nostra politica è la presenza crescente del premier Conte e il suo ruolo in appoggio al PdDI EUGENIO SCALFARI
Di questo nostro giornale io risulto essere il “Fondatore” ed è la pura verità: Repubblica nacque il 14 gennaio 1976 e io la diressi nei primi vent’anni dopo i quali lasciai quella carica ma certamente non il giornale sul quale scrissi a dir poco una volta ogni settimana. Dopo di me per altri vent’anni fu Ezio Mauro il direttore. Quanto a me, ogni giorno ci scambiavamo con Ezio le nostre opinioni su quanto accadeva in Italia e nel mondo e la linea politica di Repubblica restò la stessa: un giornale liberal-socialista. Così era nata, così continuò a essere e così è tuttora con la direzione di Carlo Verdelli. Per quel che risulta dalla storia del giornalismo italiano tutti i giornali che esistevano nel 1861 quando Camillo Cavour proclamò la nascita del Regno d’Italia o sono scomparsi o comunque hanno cambiato più volte la loro linea politica, economica ed etica. Repubblica che a quell’epoca era ben lontana dall’esistere, da quando è nata è sempre la stessa con gli opportuni aggiornamenti che con il passar del tempo in Italia, in Europa e nel mondo intero cambiano di continuo.
Il mondo non è più lo stesso e fin qui non c’è nulla di strano salvo che un tempo c’erano mondi completamente diversi, come diversi erano gli Dèi che attraevano la fede dei popoli che in essi credevano e al tempo stesso c’erano guerre, alleanze, rivoluzioni all’interno e all’esterno e continui movimenti di popoli che si trasferivano affrontando ulteriori guerre e rivoluzioni.
Ebbene tutto questo non c’è più: il mondo è profondamente cambiato avviandosi verso l’unificazione. Attenzione però: unificazione non significa affatto un solo governo, una sola etica, una sola economia, un solo Potere. Significa soltanto che i problemi sono gli stessi mentre la loro soluzione è sempre diversa e diverse sono l’etica, la politica, l’economia, la sessualità, i movimenti delle popolazioni, le religioni, e insomma tutto è cambiato e continua a cambiare, religioni comprese. Tutto cambia e tutto resta lo stesso. Potrà sembrare un problema assai strano e lo è, ma questa è la realtà a cominciare dalle particelle atomiche e dal loro reciproco equilibrio che per ora ha creato il regno dei “Quanti” e dell’Energia. A guardare nel fondo di questi problemi l'”Essere” si compone di energia caotica e questo è il vero tessuto dal quale la vita rinasce in continuazione e con essa le varie forme il cui tessuto originario è appunto il caos. Mi direte che sono andato un po’ troppo lontano dal tema cui avevo fin dall’inizio accennato e che ci riguarda molto da vicino, ma il fondo del problema andava accennato e questo ho fatto. Adesso a noi.
La prima scadenza importante riguarda il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: la sua carica scade nei primi mesi del 2022. La Costituzione non esclude la possibilità di un secondo mandato, ma già sappiamo che questo prolungamento non ci sarà e al Quirinale dovremo avere un nome nuovo. Chi sarà? Bisogna cominciare a pensarci fin d’ora anche perché ci sono candidature diverse ma con gli stessi poteri, oppure con poteri totalmente diversi che trasformerebbero la presidenza della Repubblica in qualche cosa che ricorda piuttosto una dittatura. A Matteo Salvini la dittatura piacerebbe molto. Gli basterebbe una dittatura di tipo francese: Macron è il presidente della Francia e nomina un governo che ha propri poteri ma non quelli di Macron che sono intangibili per tutti gli anni previsti dalla Costituzione. Macron è dunque un dittatore? Non esattamente: ha un governo che governa, da lui nominato ma poi autonomo nei suoi poteri amministrativi. Non quelli politici che restano nelle mani del Presidente. Questa è la Francia e questi sono i vari Paesi dell’Unione europea e tuttavia ci sono molte differenze per esempio tra Macron e la Merkel e non parliamo dell’Italia o della Turchia o della Russia o delle Coree o del Giappone o della Cina e via dicendo. Ma chi c’è in Italia che quella carica, così com’è, potrebbe gestire senza cambiamenti di sostanza ma con una persona dotata di poteri rappresentativi ma sostanziali nell’esercizio di questa rappresentanza? Poiché Mattarella lascerà il Quirinale Mario Draghi potrebbe ricoprire quella carica oppure Walter Veltroni oppure ancora Giuseppe Conte, attuale presidente del Consiglio. Ma c’è anche l’ipotesi di Paolo Gentiloni che forse sarebbe il più adatto a colmare quel vuoto. Si vedrà.
Se si guarda ancora una volta al mondo intero si vedrà che le dittature hanno un peso assai più notevole d’un tempo. I regimi in vigore possono guidare Paesi di diversa importanza, con poteri tuttavia molto analoghi l’uno all’altro. Ce ne sono tuttavia alcuni che hanno un peso nella politica mondiale. Debbo dire che il principale è impersonato da Vladimir Putin. Se si guarda all’uomo che abbia maggior peso mondiale è Putin, per metà europeo e metà asiatico che condivide con il Canada e con gli Stati Uniti lo stretto di Bering.
Putin ha gran peso sull’Europa e anche sull’America. Trump ne ha assai meno anche se il Paese da lui presieduto non è meno potente della Russia. Con una differenza tuttavia: in Usa il presidente governa ma il Parlamento lo controlla. I poteri sono realmente due, il governo deve avere il consenso del Parlamento e perfino le Banche centrali dei vari Stati americani conservano un’autonomia assai notevole. Gli Stati Uniti hanno quindi un governo molto forte ma pienamente controllato. Non è certo il caso di Putin: anche lì c’è un’Assemblea, la Duma, il presidente della quale è il numero due di Putin e qualche volte si è avvicendato ma sempre come uomo di potere e non di controllo. Questa è la differenza sostanziale tra la Russia e gli Usa.
In Italia nulla di tutto ciò è praticato, noi siamo una vera democrazia, almeno sulla carta. In questa fase il Potere è condiviso: Matteo Salvini è molto forte specie se può contare sull’appoggio della Meloni e in parte anche su Berlusconi. Raggiunge però non più del 35 per cento: ben lontano da un peso elettorale determinante.
I Cinque Stelle sono ormai al 13 per cento, ma potrebbero spostare una maggioranza di sinistra appoggiando per alcuni aspetti politici Salvini. Di Maio (ministro degli Esteri del governo Conte) potrebbe proclamarsi “centrista” tra Salvini e il Pd. C’è però la presenza crescente del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Questo è il vero punto di svolta.
Giuseppe Conte è attualmente un uomo di centrosinistra e tutto ci dice che accrescerà questa sua funzione. A me ricorda (l’ho già scritto in altre occasioni) il leader della Democrazia Cristiana Aldo Moro, che fu poi rapito dalle Brigate rosse e ucciso dopo 55 giorni di cattura. Moro aveva in mente un governo che fosse da lui guidato con l’appoggio comunista di Berlinguer. “Dovremo governare uniti, i comunisti italiani e la nostra Dc. L’alleanza secondo me dovrà essere di due legislature perché insieme dobbiamo ricostruire la democrazia italiana e farne un regime moderno. Dopo due legislature ognuno riprenderà il suo posto e sarà quella italiana una vera e propria democrazia moderna”. Questo suo progetto lo disse a me autorizzandomi a pubblicarlo la mattina stessa del giorno in cui sarebbe stato da lui comunicato alla Camera. Fu rapito e io mi guardai bene dal pubblicare quel testo.
Questo potrebbe essere il ruolo di Conte in crescente appoggio con il Pd e con i giovani della moderna democrazia. L’Italia politica sarebbe adeguatamente ricostruita, più moderna, più europea e più degna d’essere approvata.
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