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Decaro: serve un reddito di desistenza o finiamo in mano alla criminalità. Gli assalti ai supermercati avvenuti al Sud suggeriscono il rischio di rivolte

Una bomba sociale pronta ad esplodere. I servizi segreti italiani lo hanno messo nero su bianco due giorni fa. «Attenzione: la fame, il bisogno, la paura possono creare scompiglio soprattutto al Sud». Rivolte, disordini, atti di violenza. Questo l’allarme lanciato dall’intelligence nazionale che tra le righe dell’emergenza Coronavirus ha letto anche una possibile regia criminale, quella che nelle regioni del Mezzogiorno spesso fomenta, strumentalmente, le tensioni sociali.
Parliamo di un territorio dove molta economia è parallela: in parte sommersa in parte mafiosa. C’è chi lavora in nero, chi vive alla giornata, chi campa di elemosina. Poi c’è la manovalanza malavitosa, che pure muove una microeconomia nera. Il popolo dei bassifondi, in questa fase, può diventare un detonatore ingestibile. Di qui la relazione dei servizi segreti all’attenzione del Governo. C’è dunque anche questo filo ispiratore nelle misure straordinarie annunciate sabato sera dal premier Giuseppe Conte. Reddito di emergenza buoni spesa, aiuti ai precari, la macchina dei servizi sociali in funzione per portare a tutti beni di prima necessità. Un modo per aiutare gli ultimi. Uno strumento per disinnescare possibili sommosse, spontanee o organizzate.

«Dobbiamo evitare drammi nel dramma – spiega Antonio Decaro che da presidente dei sindaci d’Italia ha intensamente sollecitato il provvedimento del governo -. Faccio un esempio: con le scuole regolarmente aperte, il bambino di una famiglia in difficoltà economica mangia gratuitamente a scuola. Oggi invece quello è un costo che molti nuclei familiari non riescono a sostenere». Questo «reddito di resistenza» come lo chiama Decaro dovrebbe rasserenare gli animi e togliere pretesti dalle mani della malavita organizzata. Negli ultimi giorni, proprio a Bari si sono registrati episodi di intolleranza urbana. «Diciamo le cose come stanno: dobbiamo scongiurare che la gente muoia di fame». Il sindaco di Bari, oltre tutto, conosce bene le pieghe del bisogno, la zona grigia di continuità tra povericristi e malavitosi: il capoluogo pugliese, su questo fronte, è sempre stato un grande laboratorio di convivenza sociale. «So bene che in questa fase – aggiunge Decaro – chi solitamente vive di espedienti non sta guadagnando nulla, né sai quali reazioni queste persone potrebbero mettere in atto».
Va detto che i servizi segreti stanno anche studiando come gli stessi clan stanno affrontando questa emergenza nazionale. Clan che da tempo non sono più gangsterismo bensì vere holding finanziarie. «Ci sono movimenti strani – conferma il sindaco di Bari – io stesso ho segnalato alla Questura e alla Polizia postale una pagina Facebook dove esponenti della criminalità barese scambiavano messaggi con personaggi siciliani. E comunque questo fondo di resistenza ci consente di aiutare le persone che vivono una difficoltà economica reale e gravissima».

Sorgente: Covid 19 in Puglia, le famiglie senza reddito: ora si rischia la rivolta al Sud

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