Les images des Parisiens qui fuient la capitale avant midi pour ne pas y être confinés
Alle 12 scatta il blocco totale annunciato dal presidente francese. La folla si è accalcata alle stazioni ferroviarie della capitale. Primarie saltate in Ohio. L’attore Tom Hanks e la moglie sono stati dimessi dall’ospedale in Australia
PER la prima volta nella storia, il santuario di Lourdes ha annunciato che chiuderà le porte “per qualche tempo” a causa del coronavirus. Lo ha annunciato il rettore monsignor Ribadeau Dumas. I pellegrinaggi e l’accesso alle piscine erano già stati sospesi da una settimana. La decisione del santuario mariano oggi è chiude in seguito alle decisioni prese dal governo francese. “Sappiiamo che questa sarà una delusione, ma lo facciamo per il bene dei pellegrini”, si legge nella dichiarazione dell’Arcidiocesi di Edinburgo, in cui si annuncia la sospensione di tutti i viaggi al santuario mariano.
In fuga da Parigi
Le stazioni ferroviarie di Parigi sono state prese d’assalto questa mattina da chi vuole lasciare la città in vista della scadenza delle 12, orario a partire dal quale l’ordinanza del blocco totale, decretato ieri dal presidente francese, Emmanuel Macron, entrerà in vigore. Molti residenti dell’Ile-de-France, riferisce l’emittente all news Bfm-tv, sono in fila nelle stazioni per lasciare Parigi fin quando sarà possibile, ma con il risultato di creare assembramenti che in questo momento sono sconsigliati. Al contrario, il traffico automobilistico nell’area è decisamente inferiore rispetto a un normale martedì mattina. La parola d’ordine, annunciata da Macron ieri sera alla nazione, e ribadita dal ministro dell’Interno Castaner, è “restare a casa”, sul modello italiano, per almeno 15 giorni.
Visualizza altri Tweet di BFMTV – Matinale
La leader norvegese dedica la conferenza stampa ai bimbi
“Caro primo ministro, cosa stai facendo per rafforzare il tuo sistema immunitario?” chiedono Amalie e Rebekka, 10 e 8 anni. “Cerco di dormire abbastanza. Non significa che dormo tanto quantogli adolescenti, ma sono abbastanza brava a riuscire a dormire quando sono libera”. E mangia i mirtilli. Lunedì Elna Solberg ha indetto una conferenza stampa molto speciale: fuori gli adulti, ammessi solo i bambini. La premier norvegese ha risposto a tutte le domande cercando di rassicurali il più possibile sull’attuale situazione mondiale. In Norvegia le scuole sono chiuse per due settimane dallo scorso giovedì, i casi positi sono 1347 positivi e 3 i morti. “Perché non posso festeggiare il mio compleanno?”. “Se lo dovevi fare in classe, allora tutti i tuoi compagni di classe possono telefonarti”.
In Norway, Prime Minister Erna Solberg just held a press conference specifically for children.
For half an hour, she and her team answered questions submitted by kids across the country.
She told them it was normal to be scared but that everything would be okay.#Leadership
Saltano le primarie in Ohio
L’allarme sanitario legato al coronavirus ferma le primarie americane nello stato dell’Ohio. Il governatore Mike DeWine ha infatti deciso di rinviare le consultazioni previste per oggi sulla base dell’emergenza sanitaria pubblica dichiarata dal dipartimento statale per la sanità a causa del covid-19. Nello stesso tempo ha annunciato che il segretario di Stato cercherà una via giuridica per estendere le opzioni di voto. Il governatore, convincendosi della necessità di questo stop, non ha tenuto conto della decisione di un giudice che aveva respinto la richiesta di sospensione. Di sicuro, ormai, la gestione dell’emergenza coronavirus è diventata centrale nella politica americana e rischia di diventare determinante anche per le prossime elezioni presidenziali.
“Il virus cinese”. Il tweet di Trump che indigna Pechino
“Gli Stati Uniti supporteranno con forza quei settori, come le compagnie aeree e altri, che sono particolarmente colpiti dal virus cinese. Saremo più forti che mai!”. Nessuno aveva mai usato queste parole per definire il coronavirus, retorica che non può non alimentare sentimenti anti-asiatici razzisti. Lo ha fatto Donald Trump in un tweet di ieri sera, dopo che il Dipartimento di Stato ha ammonito la Cina – che ha diffuso attraverso il suo organo di stampa, il Global Times, una teoria della cospirazione secondo cui il coronavirus avrebbe avuto origine negli Stati Uniti – per aver tentato di spostare la colpa per l’epidemia.
The United States will be powerfully supporting those industries, like Airlines and others, that are particularly affected by the Chinese Virus. We will be stronger than ever before!
Dimessi Tom Hanks e Rita Wilson
L’attore premio Oscar, Tom Hanks, colpito nei giorni scorsi dal coronavirus è stato intanto dimesso dall’ospedale Gold Coast Queensland, in Australia, dopo aver passato un periodo in quarantena. La moglie Rita Wilson resta in isolamento. Hanks è in Australia per girare un film su Elvis Presley. Per ora l’Australia ha confermato 400 casi di contagi e cinque vittime. Nello stesso continente, il governo della Nuova Zelanda per fronteggiare il contagio da coronavirus ha annunciato un pacchetto di misure che prevede una spesa pari al 4% del prodotto interno lordo del Paese.
La Corea del Sud resta sotto quota 100
Terzo giorno di fila per uno dei Paesi più colpiti dal virus con un trend sotto quota 100 contagiati. Il Paese ha approvato una stretta sui controlli a partire da giovedì su tutti gli arrivi internazionali contro i rischi del contagio di ritorno e ha annunciato lunedì 84 nuovi casi di coronavirus che hanno portato il totale a quota 8.320. Il Korea Centers for Disease Control and Prevention hanno riferito che i morti sono saliti a 81. Malgrado un leggero rialzo sui 74 casi di domenica, i numeri fanno ben sperare. Circa il 61% dei casi certi è legato alla Chiesa di Gesù Shincheonji, setta religiosa di Daegu.
Il caldo non ferma il virus nel Sud-Est asiatico
Anche nel Sud-Est asiatico si registra un aumento dei casi di coronavirus. Alimentando i dubbi su una teoria secondo cui un clima più caldo possa impedire la diffusione del Covid-19, il Guardian rende noto che in Thailandia oltre 30 persone sono risultate positive, portando il numero totale di casi a 177. In Malaysia, dove ieri sera sono state annunciate misure restrittive (stop alle riunioni di massa, comprese le attività religiose), ci sono oltre 550 casi segnalati, che si teme possano essere legati ad un raduno di 16mila persone in una moschea a Kuala Lumpur. Nelle Filippine si è passati dai 6 casi ai 140 la scorsa settimana, tanto che le autorità hanno isolato la regione della capitale Manila e l’isola di Luzon. In Indonesia le autorità religiose musulmane hanno chiesto ai fedeli di evitare le preghiere del venerdì nelle zone a rischio. Finora, il Paese ha registrato 134 casi di infezione.
Maduro annuncia la quarantena “totale”
Quarantena ‘totalè in Venezuela per fronteggiare il contagio da coronavirus. Il provvedimento annunciato dal presidente Nicolàs Maduro entrerà in vigore da martedì alle 5 di mattina. Nel Paese sono 33 i cittadini positivi e nessuna vittima.
Ordené la cuarentena social y colectiva en todos los estados de Venezuela, a partir de las 5 de la mañana de este martes #17Mar. Damos un paso al frente con la cuarentena total en el territorio nacional como medida ineludible y necesaria para cortar la propagación del COVID-19.
Evasione di massa a San Paolo in Brasile
I prigionieri si stanno ribellando in tutto il mondo, non solo in Italia. In Brasile centinaia di detenuti sono evasi dai centri di detenzione nello Stato di San Paolo, nel Sud-Est del Brasile, dopo che le autorità hanno deciso di sospendere i permessi per le uscite in libertà vigilata per impedire la diffusione del nuovo coronavirus. Le autorità hanno deciso di annullare i permessi di uscita previsti per oggi “perché riguardavano più di 34mila detenuti in libertà vigilata che, al loro ritorno, avrebbero rappresentato un grande rischio su introdurre e diffondere il coronavirus all’interno di una popolazione vulnerabile”, ha spiegato il segretariato dell’Amministrazione penitenziaria dello Stato di San Paolo, senza essere in grado di fornire “il numero esatto” dei fuggitivi. Ma l’associazione per i diritti umani Ponte sostiene che a fuggire sono stati in 1.500.
Rebelião na penitenciária de Mongaguá, litoral de SP. Até o momento, 8 agentes estão sendo feitos de refém. Presos fugiram pela orla da praia sentido Praia Grande. PM em atuação no local.
Due video postati su Twitter da giornalisti brasiliani li ritraggono mentre scappano spargendosi per le strade di Mongaguá, e mentre camminano in spiaggia. Nel primo si sente una voce fuori campo che urla: “Torna lunedì ok?”.
Le autorità hanno dichiarato che almeno 40 sono stati riacciuffati. Il Brasile, che conta 210 milioni di abitanti, ha finora registrato 234 casi di coronavirus, senza alcun decesso, tra cui 152 nello Stato di San Paolo, il più popoloso del Paese.
rep
Liberati 85mila prigionieri in Iran: politici e attivisti
Settantamila erano già stati liberati l’8 marzo. Ma tra loro, nessun detenuto politico, né attivista. Era insorta l’Onu, tramite il relatore speciale sui diritti umani in Iran, che viste le condizioni drammatiche in cui versa il Paese a causa del coronavirus, aveva chiesto a Teheran di rilasciare anche i prigionieri politici e quelli di coscienza. Oggi la magistratura iraniana ha dato il via libera alla liberazione temporanea di 850mila detenuti, compresi quelli politici. “Circa il 50% delle persone rilasciate sono detenuti per motivi di sicurezza. Anche nelle carceri abbiamo preso misure precauzionali per affrontare l’epidemia”, ha affermato Gholamhossein Esmaili, portavoce della magistratura. Il bilancio delle vittime iraniane a causa del coronavirus ha raggiunto il numero di 853 e un totale di 14.991 persone sono state confermate infettate in tutto il Paese, uno dei peggiori focolai nazionali al di fuori della Cina.
La Giordania schiera l’esercito
In Giordania, l’esercito sorveglierà le entrate e le uscite dalle città del Regno. Lo hanno annunciato i funzionari del governo di Amman in vista di un annuncio imminente di stato di emergenza per combattere la diffusione del coronavirus. Il Paese, che ha già annunciato il blocco dopo che il numero di casi confermati è salito ad almeno 34, sta per intraprendere ulteriori passi. “Queste misure mirano a prevenire la diffusione del coronavirus”, ha detto alla Reuters un portavoce dell’esercito.