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Non ci sarà un click day per i quasi 4 milioni di lavoratori autonomi e collaboratori interessati al bonus coronavirus di 600 euro. E nemmeno per la restante platea di circa 800 mila persone tra lavoratori agricoli, dello spettacolo e stagionali del turismo. Entro pochi giorni saranno disponibili le istruzioni dell’Inps e le procedure on line per fare domanda, senza una scadenza: il rischio di esaurimento delle risorse stanziate, che lascerebbe a bocca asciutta una parte della platea, è ritenuto dal governo del tutto teorico. Sia per la prudenza con cui sono state fatte le stime tecniche del decreto cura-Italia sia per la disponibilità politica a rafforzare se necessario le dotazioni finanziarie. Eventualmente attingendo a capitoli dello stesso provvedimento con un tiraggio più limitato, ad esempio quello relativo a congedi per i genitori e voucher baby sitter. Anche per quest’ultima forma di sostegno la procedura è in arrivo e potrebbe essere disponibile in tempi ancora più ravvicinati, mentre per quanto riguarda i congedi i lavoratori interessati possono già dare comunicazione all’azienda procedendo contemporaneamente alla domanda all’Inps: la norma infatti incrementa la disponibilità di giorni senza cambiare le modalità per ottenerli: attualmente sono circa 100 mila le persone che già sfruttano l’opportunità.

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Queste misure erano state pensate in uno scenario diverso, quello di scuole chiuse ma con i genitori al lavoro; in una situazione in cui circa metà dei dipendenti ha la possibilità di accedere allo smart working le esigenze potrebbero essere minori. Per tutti gli interessati ai vari benefici questi giorni possono essere utili per procurarsi – nel caso non lo abbiano – il pin dell’Istituto o lo Spid, necessari per entrare nelle varie procedure telematiche. Sempre dall’Inps sono attese le procedure relative alla Cassa integrazione, voce che nelle sue varie forme assorbe circa 3,5 miliardi di euro. Per la cassa in deroga è già possibile fare domanda indicando la causale Covid, mentre per quella in deroga, che è gestita dalle Regioni, serve un accordo con i sindacati che può essere raggiunto anche per via telematica.
Complessivamente, l’istituto di previdenza fa notare di trovarsi a gestire circa 10 miliardi destinati a qualcosa come 11 milioni di beneficiari: si tratta di uno sforzo organizzativo ben superiore a quello messo in campo ad esempio per il reddito di cittadinanza.

I TERMINI
Oggi 20 marzo è intanto la scadenza per i versamenti fiscali originariamente dovuti lunedì scorso, ma solo per coloro che non rientrano nel rinvio legato al coronavirus. Della platea che usufruisce dello slittamento della scadenza fanno parte le imprese dei settori maggiormente colpite (turismo ristorazione etc.) quelle dellle originarie zone rosse e tutte quelle con ricavi non superiore a 2 milioni nel precedente anno d’imposta.

Sorgente: Coronavirus, il governo garantisce risorse a tutti: come richiedere l’indennità di 600 euro

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