Di Eliseo Bertolasi
Come facilmente ipotizzabile l’articolo del quotidiano “La Stampa”, dove s’insinua l’inutilità della missione russa “Dalla Russia con amore” giunta in Italia per portare aiuto all’emergenza sanitaria causata dal coronovirus, ha suscitato note di rammarico da parte russa.
La decenza e la buona educazione al di là dei posizionamenti, o degli allineamenti ideologici c’insegnano che davanti all’aiuto si dovrebbe solo ringraziare e non polemizzare, questi valori che si presuppone dovrebbero essere ampiamente diffusi purtroppo, in Italia, seppur da pochi, non sono del tutto condivisi.Davanti a questo gesto poco elegante, la reazione russa non si è fatta attendere: il senatore Vladimir Dzhabarov in un commento sulla rivista NSN ha definito “inappropriato” il comportamento della redazione del quotidiano: “Ecco! lasciamoli lavorare coi nostri mezzi per due settimane e guardiamo i risultati. Criticare dalle stanze calde delle redazioni è semplice! I nostri virologi fanno il loro lavoro e ad articoli così infami noi non risponderemo. Il popolo italiano apprezzerà quando tutto questo finirà”.
Allo stesso tempo, il politico ha sottolineato che l’assistenza non è collegata alla questione delle sanzioni e non sottintende alcuna azione di risposta da parte del governo italiano.https://ria.ru/20200326/1569209732.html
Anche il rappresentante ufficiale del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, su “Gazeta.ru” ha valutato l’articolo: “La mia opinione è semplice: perché hanno criticato da fonti anonime?”.
Per il senatore Aleksej Pushkov l’articolo è “ispirato dagli avversari della Russia”. Ha dichiarato: “Tutta la leadership italiana, tutti gli italiani ringraziano Mosca. Solo “La Stampa” è contraria”. Il politico ha inoltre sottolineato quanto sia improbabile che questo articolo possa in qualche modo influire sull’opinione pubblica italiana.Il 22 marzo, la Russia ha concordato col governo italiano l’invio di assistenza umanitaria per dare una mano a contrastare l’epidemia da coronavirus che sta flagellando l’Italia, mietendo centinaia di vittime ogni giorno.
Nei giorni seguenti, dal 23 al 25 marzo, sono giunti in Italia 15 aerei Il-76 delle forze aerospaziali russe, carichi di attrezzature speciali per la disinfezione, dispositivi medici e medici militari specialisti.
In Lombardia, la regione significativamente più colpita per numero d’infezioni e decessi da coronavirus, le autorità regionali hanno ripetutamente segnalano la mancanza di attrezzature e la carenza di posti letto nelle strutture ospedaliere, ormai al collasso. Per tal ragione, al momento, gli specialisti russi si trovano nella città di Bergamo, epicentro dell’infezione, dove stanno efficacemente operando in appoggio alle strutture sanitarie locali.Il conduttore del programma “Voennoj prijomki” (“accoglienza militare”), del canale russo “Zvezda”, Aleksej Jegorov, a seguito della missione russa in Italia, ha spiegato in che modo gli specialisti russi aiutano i loro colleghi italiani: “Non siamo semplicemente venuti in Italia, siamo venuti nel posto più terribile – nell’epicentro (Bergamo ndr.). Ci sono circa 65 strutture sanitarie diverse. Queste in precedenza erano case di cura per anziani, principalmente ospedali, dove ora vengono collocati ospedali da campo. I pazienti anziani sono stati portati lì. Medici locali e personale sanitario non possono farcela. Come possiamo aiutare? Abbiamo portato macchine per la decontaminazione, la disinfezione. In Italia, c’è tutto, ma non in quantità sufficiente. Quando aumenta il numero di casi in modo esponenziale, è impossibile farcela”.
Jegorov ha inoltre ricordato che la città di Bergamo è famosa per i russi grazie ai libri di storia: “La città di Bergamo è famosa per il fatto che 220 anni fa ci fu una campagna di liberazione in Italia. Bergamo fu uno dei primi insediamenti liberati dall’esercito di Suvorov. Quando siamo arrivati nel nord Italia, abbiamo constatato che la gente lo ricorda ancora; le targhe commemorative sono ancora sugli edifici. Tengono questo fatto in grande considerazione. E il fatto stesso che siamo arrivati in questo momento, proprio nel focolaio (dell’infezione ndr.), la dice lunga”.
Purtroppo l’ideologia non si preoccupa della vita delle persone, per i fautori dell’ideologia salvare vite umane è un valore di second’ordine rispetto all’ideologia stessa, i morti – solo statistica. Questi signori però dimenticano che nella situazione contingente, il virus non guarda in faccia nessuno; sarebbero dello stesso parere sei i propri cari per vivere dovessero aver bisogno dell’assistenza di un medico russo, o di un respiratore fornito dai russi? Ci auguriamo non debbano mai arrivare a questo frangente.
Grazie Russia!Fonti:
https://ria.ru/20200326/1569209732.html
https://tvzvezda.ru/news/vstrane_i_mire/content/2020327648-uQcCi.htmlTraduzioni e sintesi di Eliseo Bertolasi