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Genova – Tre milioni di euro per Genova, 60 mila per Arenzano, la metà per Sant’Olcese, 51 mila euro per Recco, poco meno per Cogoleto. Sono le cifre stanziate dal governo, e divise per comuni in base alla popolazione, per aiutare i cittadini che in questo momento di difficoltà economica non riescono nemmeno a fare la spesa.| Il contributo del governo comune per comune: cerca quello in cui abiti, scoprirai quanto denaro arriva |I fondi saranno gestiti dalle amministrazioni. A Genova il Comune ha già anticipato che non ci saranno assegni dati direttamente alle famiglie: «La mia idea – spiega il sindaco Marco Bucci (qui l’intervista) – è di amministrare questi fondi trasformandoli in buoni pasto spendibili nei supermercati oppure utilizzandoli, attraverso i servizi sociali del Comune o la Protezione civile, per acquistare beni di prima necessità da consegnare a chi è in difficoltà. Apriremo un confronto anche con il terzo settore per decidere la strategia più efficace». Delusione invece per l’annunciato incremento del Fondo di solidarietà comunale per 4,3 miliardi: «Si tratta semplicemente di un anticipo. Arriveranno un mese prima rispetto alla scadenza programmata – spiega Pietro Piciocchi, assessore al Bilancio – ma sono soldi che sarebbero comunque arrivati. Per lo Stato è un’operazione neutra, anche se annunciata con grande enfasi: non abbiamo l’anello al naso, qui c’è bisogno di maggiori risorse perché ci sono da coprire perdite e minori entrate. Prendiamo atto che le richieste di Anci sono state disattese».Pronto soccorso in tiltSul fronte sanitario proseguono le difficoltà per il pronto soccorso del Villa Scassi: sino alle 11 di stamattina – e dalle 11 di ieri – l’ospedale non accetta ambulanze in arrivo per un afflusso di pazienti diventato difficile da gestire. Ridotto l’invio di ambulanze anche al Galliera, dalle 16 di ieri, sempre per problemi legati a un’affluenza massiccia. Rimane attivo invece il pronto soccorso del San Martino. Già la scorsa settimana nei punti di emergenza di Sampierdarena e Carignano si era verificata una situazione di grande difficoltà e il 118 aveva dovuto sospendere temporaneamente l’invio di pazienti. Il Villa Scassi al momento è l’ospedale genovese più in difficoltà e il San Martino offre i suoi medici per aiutarlo: «Abbiamo già distaccato due infettivologi a Sampierdarena, due a Voltri e uno sulla nave ospedale – spiega Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive al San Martino – ma noto dai dati che il Villa Scassi continua a essere in sofferenza, per questo oggi chiamerò la direzione sanitaria offrendo il supporto dei membri della mia squadra».I numeriI pronto soccorso sono in difficoltà ma i freddi numeri lasciano spazio a un cauto ottimismo: i dati degli ultimi tre giorni a Genova segnano una stabilizzazione dei nuovi casi di coronavirus. Non si fermano i decessi (undici ieri, 5 al Villa Scassi e 3 ciascuno a San Martino e Galliera) ma i nuovi ingressi – almeno al San Martino – per la prima volta sembrano non aumentare in maniera esponenziale. «I reparti sono leggermente meno sotto pressione – spiega Giovanni Ucci, direttore generale dell’ospedale -Speriamo che la tendenza si confermi anche nei prossimi giorni». «Un segnale timidissimo – si lascia scappare Matteo Bassetti – ma sono tre giorni che la curva di crescita si è fermata. Abbiamo raggiunto il plateau, vediamo quanto durerà ma un conto è lavorare su un altopiano, per quanto alto possa essere, un altro è pedalare in salita. Una settimana fa i ricoveri raddoppiavano o triplicavano da un giorno all’altro».Controlli in stradaCinquecento persone, tra Polizia municipale e volontari della Protezione civile, hanno pattugliato le strade nel fine settimana per controllare che i genovesi rispettassero l’obbligo di rimanere in casa. Segnalato qualche assembramento tra Castelletto e Molassana e davanti ai supermercati: «Ma in generale il messaggio di non uscire sembra essere stato recepito» analizza i dati Anton Sergio Gambino, consigliere delegato alla Protezione Ccvile. I vigili urbani, diretti da Gianluca Giurato, tra sabato e domenica hanno controllato 1730 persone sanzionandone 98. Nessuna denuncia alla Procura.

Sorgente: Buoni spesa, a Genova subito tre milioni: «Ma per la tenuta dei conti serve di più» – Il Secolo XIX

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