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Domenica 23 Febbraio 2020 di Anna Guaita

L’’esercito dei volontari è stato cruciale ieri nei caucus del Nevada per catapultare il senatore Bernie Sanders nella posizione di front runner. Pur mentre si contavano ancora i risultati, varie fonti di stampa hanno annunciato che le proiezioni davano il 78enne senatore vincente con circa il 42 per cento dei voti. Al secondo posto con circa il 19 era l’ex vicepresidente Joe Biden, seguito da l’ex sindaco Pete Buttigieg con il 14,8, la senatrice Elizabeth Warren con il 13,6, la collega Amy Klobuchar con il 7,3 e il milionario Tom Steyer con il 3,4.

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I volontari per Bernie hanno portato la gente anziana ai seggi, hanno fatto da baby sitter ai bambini per permettere alle mamme e ai papà di andare a votare, hanno preparato pasti e aiutato in mille modi. Bernie si è così aggiudicato un’alta affluenza ai caucus, ed è riuscito ad affermarsi con un percentuale maggiore che nell’Iowa e nel New Hampshire, dove ha ricevuto rispettivamente il 26,5 e il 25,7 per cento. E tuttavia, mentre esce dalla tenzone del Nevada con l’etichetta di “front runner”, Bernie non può non vedere che la maggioranza dei voti ancora non va a lui, ma agli esponenti dell’ala centrista e moderata. Ala che però rimane frazionata fra vari candidati.

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E inoltre ancora non abbiamo visto come sarebbe la performance di Michael Bloomberg, che apparirà nelle schede solo nel Super Tuesday del 3 marzo. Dunque abbiamo un front runner ma non ancora forte e imbattibile. E si può star certi che il partito adesso spingerà perché i più deboli nell’ala moderata si ritirino, in modo che il voto centrista si agglutini intorno a un unico candidato. Il secondo posto di Biden rimette il suo nome in pista per questo ruolo. Ma aspettiamo a vedere come farà esattamente fra una settimana, al voto della Carolina del sud, lo Stato dove la forte presenza di afro-americani dovrebbe in teoria giocare a suo favore.

Trump irridente. «Sembra che il pazzo Bernie» Sanders «abbia fatto bene in Nevada. Biden e gli altri sono deboli e non c’è possibilità che mini-Mike Bloomberg possa rilanciare la sua campagna dopo la peggiore perfomance della storia in un dibattito presidenziale. Congratulazioni Bernie, e non ti far strappare» la vittoria. Lo twitta Donald Trump alludendo alla possibilità che i democratici, come accaduto nel 2016, possano strappare la nomination a Sanders.

 

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