0 4 minuti 4 anni

Germanwatch denuncia l’effetto di tempeste, inondazioni e caldo torrido. Danni da 32 miliardi in vent’anni, pari al 2% del Pil. Siamo i sesti peggiori

MADRID. Il dato choc sugli effetti del cambiamento climatico e dei fenomeni estremi in cui si manifesta arriva dal Climate Risk Index 2020, lo studio annuale del think tank Germanwatch che calcola in quale misura i Paesi del mondo sono stati colpiti da tempeste, inondazioni, ondate di calore e altri. L’Italia è al sesto posto nel mondo:19.947 decessi sarebbero riconducibili agli eventi meteorologici estremi, in particolare alluvioni e ondate di calore.

Questa cifra, derivata dai database dell’assicuratore MunichRE, considera per lo studio il periodo 1999-2018, durante il quale l’Italia ha perso 32,92 miliardi di euro in danni economici correlati, pari al 2% del Pil. Perdite che ci posizionano al 26° posto su oltre 200 paesi analizzati. Tra gli eventi più devastanti, l’alluvione del Duemila in Piemonte (23 vittime, 11 dispersi) e in Calabria (13 morti e un disperso), l’alluvione nel Messinese nel 2009, con 37 morti; 13 vittime nell’alluvione tra Spezzino e Lunigiana nel 2011.

Non vanno meglio i dati del 2018. Siamo al 21° posto nel mondo per impatti da eventi climatici estremi e siamo al l8° posto nel mondo per danni economici. Particolarmente esposta l’agricoltura: secondo Coldiretti nel 2018 ci sarebbero stati danni per oltre 14 miliardi di euro. Rispetto ai decessi, nel 2018 siamo al 28° posto nella classifica.

Gli effetti

Il Climate Risk Index 2020 rivela come gli effetti nefasti del climate change colpiscano nazioni industrializzate e paesi fragili. In vetta alla classifica di quest’anno, il Giappone, colpito da un’ondata di calore senza precedenti e da un numero di tifoni ben superiore alla media annuale. Un segnale per il governo conservatore di Shinzo Abe, ostile a disinvestire in nuove centrali a carbone. Dopo il Giappone troviamo le Filippine, in questi giorni flagellate dal tifone Kammuni, la Germania devastata da ripetute alluvioni e da ondate di calore estreme; il Madagascar messo in ginocchio dall’uragano Idai, l’India, con la peggior siccità dell’ultimo decennio. Poi Sri Lanka, Kenya, Rwanda, Canada e Fiji al decimo posto.

Il report arriva in momento critico del vertice mondiale sul clima “Cop25”, in corso a Madrid. Uno degli argomenti centrali è il finanziamento per Loss&Damage, noto anche come Meccanismo internazionale di Varsavia (Wim), una sorta di assicurazione finanziaria per gli stati meno industrializzati colpiti da condizioni meteorologiche estreme, per assisterli in caso di disastri devastanti.

«L’indice di rischio climatico mostra che i cambiamenti climatici hanno impatti disastrosi soprattutto per i paesi poveri, dove nessuno è assicurato, ma causa anche danni sempre più gravi in paesi industrializzati come Giappone o Germania, diventando un rischio anche per le compagnie assicurative», afferma uno degli autori del report, David Eckstein.

Secondo Piero Pelizzaro, Chief Resilience Officer del Comune di Milano ed esperto internazionale di resilienza, «gli impatti dei cambiamenti climatici diventano ancora più evidenti su scala urbana. I governi delle città, i grandi assenti dei negoziati, devono purtroppo gestire gli impatti quotidianamente. Berlino, Karachi, Milano, Los Angeles, Amsterdam durante hanno vissuto situazioni di emergenza dalle temperature record agli incendi. Adattarsi al nuovo clima è fondamentale per tutelare la salute dei cittadini».

Sorgente: L’indagine choc sul clima. In 20 anni il meteo impazzito ha ucciso 20 mila italiani​​​​​​​ – La Stampa

Please follow and like us:
0
fb-share-icon0
Tweet 20
Pin Share20