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Colloqui frammentati su Cina, Russia, Medio Oriente e Libia (senza l’Italia)

Nonostante la solenne dichiarazione di principio con la quale i 29 paesi membri dell’Alleanza hanno riaffermato “il legame transatlantico duraturo tra Europa e Nord America” e che la Nato “rimane la base per la nostra difesa collettiva e il forum essenziale per le consultazioni e le decisioni di sicurezza tra gli alleati”, il vertice di Londra per celebrare i 70 anni dell’Alleanza, di tutto si è occupato tranne che definire una nuova strategia per il futuro. Né poteva essere diversamente, date le divergenze di fondo esistenti tra le due sponde dell’Atlantico, in particolare tra Macron e Trump, che incassa comunque l’impegno degli alleati ad aumentare la loro partecipazione alle spese militari. A ciò si aggiungono le tensioni determinate dall’atteggiamento provocatorio di Erdogan, sia per i suoi rapporti con Putin sia per la pretesa di inserire il partito Ypg curdo nella lista delle organizzazioni terroriste.

I colloqui, sia bilaterali che in plenaria, si sono concentrati sui rapporti con la Cina e le minacce alla sicurezza del sistema 5G, che è stato anche oggetto di un richiamo di Trump al nostro paese, nonché l’approccio da seguire con la Russia soprattutto alla luce della non risolta questione ucraina. Si è parlato anche di Libia in un vertice a quattro cui hanno preso parte Johnson, Macron, Merkel e Erdogan, con la clamorosa esclusione dell’Italia. Non sono mancati gli inevitabili riferimenti alla situazione siriana, all’Iran e in generale al Medio Oriente. Tuttavia tutto si è svolto in un quadro frammentato, senza una visione organica di insieme che, senza dover dichiarare lo stato di morte cerebrale dell’Alleanza come sostiene Macron, denota tuttavia la necessità di una robusta cura ricostituente.

Sorgente: Esteri | Nato, 70 anni senza strategia | InPiu’

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