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A Salbertrand, piccolo centro della Val di Susa, in provincia di Torino, la società italofrancese Tunnel Euralpin Lyon Turin, incaricata di realizzare la linea ad Alta Velocità, dovrà costruire su un’area di oltre 12 ettari di proprietà comunale un “impianto funzionale” per assemblare gli “spicchi” di cemento che serviranno a foderare il tunnel ferroviario che collegherà l’Italia alla Francia. Quasi un terzo di quella superficie è occupata da due aree adibite a deposito: una di 16mila metri quadrati, affittata dalla società Itinera Spa, contenente terre di scavo contaminate da amianto, e l’altra di 22.444 metri quadrati, affittata da una piccola società edile non più attiva, occupata da rifiuti di cantiere e vecchie traversine ferroviarie. Per essere utilizzate le due aree vanno prima bonificate. Quella contenente amianto è stata posta sotto sequestro dalla Guardia Finanza a settembre 2019 a seguito di un esposto. Il destino dell’Alta Velocità e le tempistiche per la realizzazione del tunnel dipendono dalla soluzione dei problemi ambientali di quelle due aree. Stando ai piani internazionali del Tav, non esistono localizzazioni alternative per insediare “l’impianto funzionale”.

Video di Massimiliano Peggio

Sorgente: Il deposito di rifiuti d’amianto che blocca l’apertura del cantiere Tav Torino-Lione – La Stampa

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