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La Lega è il partito più forte ma il gradimento di Bonaccini è al 48% mentre quello di Borgonzoni è al 31%

di Silvia Bignami

Partita aperta. Anzi, apertissima per le regionali in Emilia Romagna. A tre mesi dal voto del 26 gennaio, i sondaggisti concordano che la campagna di conquista dell’Emilia rossa non sarà per il centrodestra la passeggiata che è stata in Umbria. Piuttosto si profila un testa a testa tra le due coalizioni, col governatore uscente Stefano Bonaccini forte di una reputazione che lo spinge in alto, anche senza l’alleanza con i 5 Stelle. E la sfidante leghista Lucia Borgonzoni altrettanto forte grazie al vento sovranista, gonfiato pure dai guai giallo-rossi a Roma.

“Per capirci qualcosa, si può partire dai dati delle Europee” spiega Antonio Noto, direttore di Ipr Marketing – dove in Emilia Romagna il centrodestra era al 44,3%, contro il 39,6% del centrosinistra. In mezzo, il M5S al 12,9%”. Numeri da far sbiancare il Pd, che però Noto ridimensiona: “Il vantaggio del centrodestra è di soli 4 punti, mentre in Umbria era di 9 punti. Un 4% è un margine esiguo, in una regione in cui il governo è apprezzato e senza scandali”. In una parola, “lo svantaggio del centrosinistra è recuperabile”. Non solo grazie all’alleanza con il M5S, che pur in calo “metterebbe il centrosinistra davanti”. Ma anche senza i pentastellati, visto il valore aggiunto portato da Bonaccini.

“Il governatore – assicura Noto – è più forte di cinque anni fa e il suo gradimento è solido” mentre la leghista Borgonzoni, nei sondaggi riservati circolati nelle scorse settimane era sotto di ben 17 punti – al 31% di gradimento – rispetto a Bonaccini. Proprio questo, “e il fatto che alle comunali di maggio il Pd abbia vinto nonostante il vantaggio della Lega alle Europee” fa dire a Fabrizio Masia, direttore di Emg sondaggi, che “Bonaccini potrebbe trovarsi anche paio di punti avanti rispetto alla sua sfidante”.

Se si parte dallo zero a zero, il finale di partita è però lontano. “Il centrosinistra è solido in Emilia Romagna, ma il vento nazionale favorisce la destra” ammette Maurizio Pessato, numero uno di Swg, che mette sul piatto molte variabili: “Come andrà dipenderà anche da quel che accade al governo, se la manovra sarà apprezzata, se la maggioranza giallo-rossa continuerà o no a litigare”. La battaglia di Bonaccini contro la plastic tax, ad esempio, potrebbe avere i suoi effetti: “Il presidente ha preso una posizione forte in difesa del mondo produttivo del territorio. Se riesce a bloccare la tassa vince, e può crescere. Se invece non ce la fa, potrebbe diventare un boomerang”, spiega Noto.

Infine, c’è l’alleanza Pd-5Stelle, bocciata da Luigi Di Maio ma non ancora accantonata in regione, dove un filo di trattativa resta. “A livello numerico l’alleanza aiuterebbe il governatore uscente – ammette Pessato – ma dipende anche da come la si fa. Non è scontato che aiuti. Se si estrinseca in un progetto, gli elettori potrebbero capirla e accettarla, altrimenti potrebbe anche essere controproducente”.

Sorgente: Emilia-Romagna, primi sondaggi: “La destra non è avanti. Sarà un testa a testa” | Rep

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