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L’azienda via il 4 dicembre con l’allarme emissioni a Taranto

Sale la tensione sulla vicenda ex Ilva. La Procura di Milano ha aperto un fascicolo esplorativo per verificare reati da parte di Arcelor Mittal per il possibile danno all’interesse pubblico. I pm interverranno nella causa civile. Ricorso d’urgenza dei commissari contro il recesso del contratto dello stabilimento con base a Taranto.

Intanto i sindacati si dicono “per nulla soddisfatti” da un incontro “non andato bene”. Così i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil (Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo) dopo la riunione al Mise. “La proprietà ha espresso la volontà di lasciare la fabbrica”, spiegano ritenendo urgente “l’avvio di un tavolo con la proprietà per trovare soluzioni”. Al governo chiedono di “ripristinare lo scudo penale per togliere gli alibi ad ArcelorMittal”. Avvertono che la “mobilitazione prosegue” e mettono in guardia: “i lavoratori non si renderanno complici dello spegnimento dell’acciaieria”.

E’ scontro tra l’azienda e il governo sullo scudo. Con il venir meno dello scudo penale “è stato rotto il concetto base del piano risanamento dell’ex Ilva”, sottolinea l’Ad di ArcelorMittal, Lucia Morselli – a quanto si apprende – all’incontro al ministero con i sindacati. Sono venuti meno i presupposti di un un piano “che diceva: ‘ci piacerebbe avere la bacchetta magica ma non l’abbiamo, allora bisogna andare al 2023, quando l’area a caldo sarà accettabile, nel frattempo creiamo le condizioni per arrivarci e una delle condizioni era dare la protezione a chi ci lavora”.

Riteniamo che “non siano stati rispettati i termini del contratto”, sottolinea, a quanto si apprende, l’A.d. di Arcelor Mittal. Uno dei nodi è l’area a caldo: lavorarci “fino a qualche settimana non era un crimine ora lo è. Non è una cosa di poco conto”. Poi le prescrizioni sull’altoforno Afo2: “Ci era stato detto che tutto quello che era stato chiesto dalla magistrature come interventi di miglioramento era in corso, invece non era stato fatto niente”.

Dura presa di posizione contro il gruppo del premier, Giuseppe Conte: “Arcelor Mittal si sta assumendo una grandissima responsabilità” sull’ex Ilva, in quanto la decisione dello stop “prefigura una chiara violazione degli impegni contrattuali e un grave danno all’economia nazionale. Di questo ne risponderà in sede giudiziaria sia per ciò che riguarda il risarcimento danni, sia per ciò che riguarda il procedimento d’urgenza”.

 

IL POST DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

“Non permetteremo lo stop degli impianti”, ha detto il ministro Pd al Sud, Peppe Provenzano. “Lo Stato non permetterà che l’azienda fermi tutto col rischio di compromettere gli impianti. Mittal torni al tavolo, per salvare produzione, lavoro e ambiente”, ha affermato il ministro.

Peppe Provenzano @peppeprovenzano

I commissari dell’ex hanno appena depositato il ricorso cautelare e d’urgenza contro il recesso di . Lo non permetterà che l’azienda fermi tutto col rischio di compromettere gli impianti. Mittal torni al tavolo, per salvare produzione, lavoro e ambiente

 

“Le operazioni tecniche necessarie alla sospensione potrebbero comportare fasi transitorie con possibili emissioni visibili e possibile accensione delle torce dello stabilimento siderurgico”, scrive ArcelorMittal nella lettera inviata ai ministeri dell’Ambiente e dell’Interno, a Ispra, Regione Puglia, Comune di Taranto, Ilva in as, Arpa, al custode giudiziario degli impianti, ai comuni dell’area a rischio, in cui comunica il piano di “sospensione” dell’esercizio dello stabilimento e delle centrali elettriche.

Dopo lo spegnimento di un altoforno, seguendo la procedura di “colatura della salamandra” (cioè della ghisa residua che resta sul fondo del forno), così come indicato dal programma di spegnimento di Arcelor Mittal, “ci voglio almeno sei mesi per fare ripartire l’impianto”. Lo riferisce il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza dell’ex Ilva di Taranto, Vincenzo Vestita (Fiom Cgil), sulla base dell’esperienza fatta in azienda per procedure analoghe seguite in passato per fermata di altoforni. Con lo spegnimento degli altiforni dello stabilimento ex Ilva ci saranno “emissioni certe a causa di tutti i gas incombusti che non potranno essere recuperati dalla rete. E ciò che non si riesce a captare, per questioni di sicurezza, viene fatto uscire attraverso i bleeders”. “Ci sono poi anche i gas emessi dal campo di colata perchè bucare il crogiuolo per colare la salamandra determina emissioni”.

 

Sorgente: ArcelorMittal: Procura Milano apre un fascicolo. Scontro sullo scudo penale – Economia – ANSA

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