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Milano, sciopero oggi, venerdì 25 ottobre: treni, bus, tram e metrò a rischio stop

Tram e bus saranno garantiti fino alle 8.45 e poi dalle 15 alle 18. Per quanto riguarda le metropolitane, a rischio soltanto la fascia serale, dalle 18 al termine del servizio. Treni a rischio fino alle 21 di venerdì

di Giovanna Maria Fagnani

Ancora un venerdì difficile per i pendolari. Dalle ore 21 di giovedì 24 alle ore 21 di venerdì 25 ottobre i sindacati Cub e Sgb hanno proclamato uno sciopero generale di 24 ore di tutte le categorie pubbliche e private. A Milano, per quanto riguarda il trasporto pubblico, tram e bus saranno garantiti fino alle 8.45 e poi dalle 15 alle 18. Per le metropolitane, a rischio soltanto la fascia serale, dalle 18 al termine del servizio. (Qui gli orari e le informazioni su Roma e sull’agitazione che riguarda voli aeri e avvocati, oggi). «L’agitazione del personale viaggiante e di esercizio di superficie – spiega Atm in una nota – è prevista dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio mentre quella del personale viaggiante e di esercizio della metropolitana dalle 18 al termine del servizio». Per avere un’idea delle possibili adesioni, Atm ha pubblicato sul proprio sito le percentuali medie complessive registrate nel corso delle ultime astensioni.

Il corteo

È prevista una manifestazione che comporta la temporanea chiusura al traffico di alcune vie del centro: viale Gadio, via Legnano, piazzale Lega Lombarda, viale Elvezia, via Douhet, via Melzi D’Eril, corso Sempione e Arco della Pace. Dalle 9.30 Atm segnala possibili deviazioni e rallentamenti per queste linee: tram: 1, 4, 10, 12, 14 bus: 43, 57.

Treni

I treni regionali, suburbani e a lunga percorrenza di Trenord e il servizio Malpensa Express potrebbero subire limitazioni e cancellazioni fino alle 21 di venerdì 25 ottobre. Dalle ore 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 saranno effettuate le corse indicate sul sito Trenord. Circoleranno autobus sostitutivi senza fermate intermedie per le eventuali corse non effettuate tra Milano Cadorna (in partenza da via Paleocapa, 1) e Malpensa Aeroporto e tra Malpensa Aeroporto e Stabio. Informazioni sull’andamento della circolazione saranno comunicate su sito e App Trenord e nelle stazioni, tramite i monitor e gli annunci sonori.

La scontro tra i sindacati

È scontro aperto fra sindacati confederali e di base sullo sciopero di oggi, proclamato dalla Cub (Confederazione Unitaria di Base) e Sgb (Sindacato Generale di Base) che a fine anno confluirà nella prima, : lo sciopero va usato «con attenzione, per motivazioni chiare e non buone per tutte le stagioni». Per questo, «occorre una modifica della normativa, in modo da raccordare il diritto costituzionale con il reale consenso che un sindacato abbia in un’azienda, con il risultato di ridurre il numero di astensioni». Con questo durissimo comunicato, le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil accusano i colleghi di strumentalizzare il diritto all’astensione al lavoro e chiedono alle istituzioni una modifica delle norme per proclamare le agitazioni nel servizio pubblico. «Sappiamo bene come ogni sciopero dei servizi di trasporto provochi disagio ad altri lavoratori che quotidianamente sono costretti a recarsi sul posto di lavoro» scrivono i confederali, ricordando di aver effettuato «meno scioperi negli ultimi dieci anni di quanti altre organizzazioni, decisamente meno rappresentative, ne abbiano proclamati negli ultimi dieci mesi». E così «la più che legittima percezione dei cittadini milanesi e dei pendolari è invece che il trasporto pubblico, tutti i venerdì, sia in sciopero». In realtà, guardando sul sito di Atm le percentuali di adesione, dal 2016 a oggi, su 23 scioperi totali, si nota che le 18 agitazioni promosse da sindacati di base Cub, Faisa, Usb, Cobas (a volte singolarmente, a volte d’intesa) hanno avuto adesioni fra il 6 e il 20 per cento, tranne un picco del 29, nel 2017. Però, spesso, più dello sciopero, basta «l’effetto annuncio» a provocare disagi. Come prevedibile, Atm sposa la linea dei confederali: «È necessario riprendere in mano le norme sulla rappresentatività sindacale affinché si tenga conto anche del diritto dei milanesi di muoversi» fa sapere l’azienda.

In piazza per salari e pensioni

I lavoratori aderenti a Cub e Sgb incrociano le braccia per chiedere l’aumento dei salari, l’abbassamento dei carichi di lavoro e la cancellazione di Jobs Act e legge Fornero. «Ogni volta che scioperano i lavoratori perdono parte del compenso e non lo fanno a cuor leggero, ma perché sono contrari alla vergognosa politica portata avanti dai confederali. Con questa agitazione rivendichiamo il diritto di avere opinioni diverse, dato che queste sono condivise dai lavoratori — ribatte il segretario nazionale Cub Walter Montagnoli —. Allo sciopero di ottobre di un anno fa si fermarono tre linee di metropolitana su quattro, segno di un’adesione ben superiore ai nostri iscritti. Un accordo che vieti di scioperare a chi non supera certi livelli di rappresentatività sarebbe palesemente anticostituzionale».

Sorgente: corriere.it

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