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La produzione industriale tedesca è aumentata inaspettatamente ad agosto dello 0,3%. Improbabile un’intesa a breve tra Usa e Cina dopo che gli Stati Uniti hanno inserito in blacklist 28 organizzazioni cinesi per il presunto coinvolgimento in abusi contro l’etnia degli uiguri. Spread Btp/Bund fermo: oggi proseguono le audizioni al Senato sulla Nadef e c’è attesa per il voto sulla riforma per la riduzione dei parlamentari. In rialzo Tim, Banco Bpm e Ubi | Borse Ue, atteso avvio sopra la parità in vista dell’incontro Usa-Cina

Borse europee poco mosse in avvio di seduta dopo che gli Stati Uniti hanno inserito in blacklist 28 organizzazioni cinesi per il loro presunto coinvolgimento in abusi contro l’etnia degli uiguri, minoranza musulmana del Paese, nella provincia cinese dello Xinjiang. Le organizzazioni inserite nella cosiddetta Entity List non possono acquistare prodotti da compagnie americane senza l’ok di Washington.

Tra le 28 organizzazioni colpite ci sono sia agenzie governative cinesi sia compagnie che forniscono apparecchiature tecnologiche di sorveglianza, come Hikvision, Dahua Technology e Megvii Technology, specializzate in riconoscimento facciale. Il Dipartimento del Commercio Usa ha dichiarato che le organizzazioni sono “coinvolte in violazioni dei diritti umani e abusi”. Così le prospettive di un rapido accordo sul commercio fra Usa e Cina, nella guerra che va avanti ormai da 15 mesi, hanno subito una battuta d’arresto. Il presidente Usa, Donald Trump, ha fatto sapere che un’intesa nel breve è improbabile.

Una guerra commerciale che ha pesato a settembre sull’indice Pmi servizi della Cina, calcolato da Ihs Markit e pubblicato dal gruppo Caixin, sceso a 51,3 dai 52,1 punti di agosto. Si tratta del ritmo di crescita più basso mai raggiunto negli ultimi sette anni. Mentre la produzione industriale tedesca è aumentata inaspettatamente ad agosto, secondo i dati rilasciati oggi, alleviando i timori rispetto alla gravità della contrazione della maggiore potenza economica europea prevista per il terzo trimestre.

Il dato è salito dello 0,3% contro aspettative per un calo dello 0,1%. L’aumento della produzione è stato trascinato dalla produzione beni intermedi e capitali. Inoltre le letture di luglio sono state riviste a una perdita dello 0,4% rispetto alla precedente stima di un calo dello 0,6%. “Nonostante la debole ripresa, l’industria rimane in recessione”, ha commentato il ministro dell’Economia, evidenziando come “la debolezza della domanda” continua a rappresentare un problema.

“L’incremento dello 0,3% della produzione industriale tedesca ad agosto è un sollievo e un po’ una sorpresa” rispetto alle previsioni degli economisti e al calo dei dati sugli ordini del settore manifatturiero di ieri, ha commentato Andrew Kenningham di Capital Economics, secondo cui, comunque, la lettura odierna non dovrebbe segnare un punto di svolta. Malgrado il dato incoraggiante, “è probabile che la produzione industriale registri complessivamente un calo nel terzo trimestre dell’anno. Nonostante le notizie positive, la recessione del manifatturiero sembra destinata a protrarsi per molto tempo, a causa del debole contesto globale e del fatto che le imprese tedesche stanno perdendo quote di mercato”, ha concluso l’esperto.

Il cambio dollaro/yen vale 107,339 (+0,13%) e il cambio euro/dollaro a 1,098 (+0,12%). Ieri il presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, ha detto che la Banca centrale americana dovrebbe continuare a ridurre i tassi nel tentativo di neutralizzare i crescenti rischi di rallentamento dell’economia, aggiungendo che per stimolare la congiuntura si potrebbe ricorrere anche al Qe come già fatto durante la crisi del 2008. Il board della Fed è diviso al momento circa la necessità di un nuovo taglio dei tassi, ma il mercato ne attende uno al prossimo meeting del 29-30 ottobre.

Intanto la Banca centrale americana continua a iniettare liquidità nel mercato monetario statunitense nel tentativo di abbassare il tasso sulle operazioni di rifinanziamento a breve termine e fronteggiare la sete di liquidità delle banche e istituzioni finanziarie Usa. Ieri ha immesso altri 47,05 miliardi di dollari, riflettendo quanto richiesto dalle banche per coprire il loro fabbisogno a breve termine. La Fed ha annunciato venerdì scorso che avrebbe esteso i cosiddetti repurchase agreements (repos) e avrebbe offerto fino a 75 miliardi di dollari ogni giorno fino al prossimo 4 novembre.

Mentre proseguono le audizioni al Senato sulla Nadef (in agenda quelle di Istat, Banca d’Italia, Corte dei conti e Upb) e c’è attesa per il voto finale sulla riforma costituzionale per la riduzione dei parlamentari, lo spread Btp/Bund staziona a quota 142,2 punti base. L’agenzia Reuters segnala che potrebbe concretizzarsi già in giornata l’emissione in dollari, la prima in valuta Usa dal 2010, per cui ieri il Tesoro italiano ha dato mandato a un pool di banche.

Il ministero delle Finanze nipponico ha fatto sapere, intanto, che gli investitori giapponesi hanno venduto bond italiani per 27,9 miliardi di yen ad agosto, rispetto ad acquisti netti per 23,5 miliardi a luglio. Attivi, aggiunge Reuters, oggi sul fronte primario il Belgio (offre titoli di Stato a breve termine), la Germania (offre 500 milioni di Bund scadenza 15/4/2030, cedola 0,50%), la Gran Bretagna (offre 800 milioni di sterline Gilt 2036 indicizzati, cedola 0,125%) e la Spagna (offre titoli di Stato a 6 e a 12 mesi).

A Piazza Affari l’indice Ftse Mib cede lo 0,03% a 21.645 punti. Tim  segna un +0,24% a 0,5057 euro dopo che America Movil ha smentito che siano in corso trattative con il colosso tlc italiano e Telefonica  su un’offerta congiunta per gli asset di Oi. Mentre l’antitrust ha concesso un’estensione per la conclusione di un’indagine su presunti abusi di mercato da parte di Tim  in merito all’implementazione delle fibre ottiche e ai prezzi all’ingrosso fino al 28 febbraio del prossimo anno.

Stabile Fca (+0,05% a 11,35 euro) con la produzione di auto in Brasile diminuita dell’8,3% a settembre rispetto ad agosto e con un calo delle vendite del 3,3%. L’Anfavea ha previsto per l’intero 2019 vendite pari a 2,8 milioni e una produzione di 2,94 milioni di veicoli. Invece tra le banche attenzione a Banco Bpm (+0,59% a 1,871 euro) e a Ubi (+1% a 2,58 euro) che, secondo indiscrezioni di stampa, potrebbero posporre i piani industriali all’inizio del 2020, probabilmente a febbraio, per avere un quadro macroeconomico più certo.

Altre fonti di stampa riportano che doValue (+0,20% a 9,99 euro), Credito Fondiario, Dea Capital  Alternative Investment, Prelios, Intrum e altri investitori istituzionali esteri avrebbero manifestato interesse per un portafoglio di unlikely to pay da 1 miliardo di euro di Unicredit  (+0,29% a 10,316 euro). doValue e Dea sarebbero i favoriti e il prezzo è visto al 35-40% del nominale.

In rialzo frazionale poi FinecoBank (+0,19% a 9,69 euro) dopo che ieri il cda ha deliberato di esercitare il diritto di opzione per l’acquisto, al prezzo di 22,5 milioni più Iva, del marchio “Fineco” di proprietà di Unicredit . Il perfezionamento è previsto entro la fine di questo mese. Il board ha anche approvato alcune proposte di revisione della propria corporate governance al fine di adeguarla al nuovo assetto azionario della banca.

In particolare, è prevista l’introduzione della facoltà per il cda di presentare una propria lista di candidati alla carica di amministratore in sede di rinnovo del consiglio stesso. In tale contesto, è previsto l’ampliamento della partecipazione e rappresentatività degli azionisti di minoranza. In pratica, alla lista risultata seconda per numero di voti saranno assegnati due amministratori, mentre alla lista risultata terza per numero di voti sarà assegnato un consigliere purché abbia ottenuto almeno il 2% dei voti espressi in assemblea.

Per il resto, si segnala il +0,23% a 17,78 euro di Acea  che potrà consolidare integralmente la partecipata Acquedotto del Fiora dopo che l’assemblea degli azionisti di quest’ultima ha approvato la modifica dello statuto societario e dei patti parasociali. Acea  detiene il 40% del capitale della società che gestisce il servizio idrico integrato di 55 comuni nelle province di Grosseto e di Siena. Infine, si ricorda che oggi inizia l’offerta di azioni Mediaset  (-0,19% a 2,62 euro) derivanti dall’esercizio del recesso. Termina il 6 novembre.

Sorgente: Dalla Germania un segnale incoraggiante, Piazza Affari stabile – MilanoFinanza.it

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