Proseguono, intanto, gli scontri, le violenze e i saccheggi in tutto il Paese, con l’esercito che ha schierato i carri armati e il ministro dell’Interno, Andrés Chadwick, che ha annunciato di avere esteso lo stato di emergenza, in atto da due giorni nella capitale, ad altre città del Paese. “Siamo in guerra contro un nemico potente e implacabile, che non rispetta nulla o nessuno – ha dichiarato il presidente Sebastián Piñera condannando le violenze – Siamo ben consapevoli del fatto che hanno gradi di organizzazione e logistica, tipici di un’organizzazione criminale“.
Il presidente ha quindi invitato tutte le forze politiche e “tutti gli uomini di buona volontà” a condannare la violenza e a unirsi contro di essa: “Ci sono alcuni che non l’hanno fatto, o quando lo fanno lasciano sempre spazio all’ambiguità. Stanno in qualche modo facilitando il percorso di coloro che vogliono distruggere la nostra democrazia”. Il capo dello Stato ha invitato a distinguere tra i violenti e quanti esercitano “il legittimo diritto di protestare”, ma ha anche sottolineato che i militari, quasi 10mila quelli dispiegati nel Paese, hanno il sostegno del governo e “della stragrande maggioranza dei cileni”: “Domani sarà un giorno difficile – ha dichiarato nella giornata di domenica – ma stiamo facendo uno sforzo gigantesco per renderlo il più normale possibile”. Per oggi è prevista la riapertura delle scuole e delle università, il regolare servizio di trasporto pubblico di superficie e la riapertura parziale della metropolitana.