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24 April 2024
0 4 minuti 5 anni

 

Nella notte tra domenica e lunedì, due persone sono morte carbonizzate durante il saccheggio ad un grande magazzino di materiali per l’edilizia e il bricolage a La Pintana. Stessa sorte per altri cinque a Renca e due a San Bernardo. A Santiago, un ecuadoriano è deceduto dopo essere stato colpito al petto

Sale a dieci il bilancio dei morti nel corso delle proteste in Cile. Nella notte tra domenica e lunedì, due persone sono morte carbonizzate durante il saccheggio a un grande magazzino di materiali per l’edilizia e il bricolage a La Pintana, durante il quale si è sviluppato un incendio. Mentre nel pomeriggio di domenica cinque persone hanno perso la vita in un altro rogo, sempre nel corso di un saccheggio a una fabbrica di abbigliamento, nel Comune di Renca. Queste si vanno ad aggiungere alle due vittime in un supermercato di San Bernardo e un’altra a Santiago, dove un cittadino ecuadoriano è deceduto a causa di un colpo al torace. Il governo fa sapere che finora sono state arrestate 152 persone per violenze, 40 per saccheggi e 70 per gravi aggressioni.

Proseguono, intanto, gli scontri, le violenze e i saccheggi in tutto il Paese, con l’esercito che ha schierato i carri armati e il ministro dell’Interno, Andrés Chadwick, che ha annunciato di avere esteso lo stato di emergenza, in atto da due giorni nella capitale, ad altre città del Paese. “Siamo in guerra contro un nemico potente e implacabile, che non rispetta nulla o nessuno – ha dichiarato il presidente Sebastián Piñera condannando le violenze – Siamo ben consapevoli del fatto che hanno gradi di organizzazione e logistica, tipici di un’organizzazione criminale“.

Il presidente ha quindi invitato tutte le forze politiche e “tutti gli uomini di buona volontà” a condannare la violenza e a unirsi contro di essa: “Ci sono alcuni che non l’hanno fatto, o quando lo fanno lasciano sempre spazio all’ambiguità. Stanno in qualche modo facilitando il percorso di coloro che vogliono distruggere la nostra democrazia”. Il capo dello Stato ha invitato a distinguere tra i violenti e quanti esercitano “il legittimo diritto di protestare”, ma ha anche sottolineato che i militari, quasi 10mila quelli dispiegati nel Paese, hanno il sostegno del governo e “della stragrande maggioranza dei cileni”: “Domani sarà un giorno difficile – ha dichiarato nella giornata di domenica – ma stiamo facendo uno sforzo gigantesco per renderlo il più normale possibile”. Per oggi è prevista la riapertura delle scuole e delle università, il regolare servizio di trasporto pubblico di superficie e la riapertura parziale della metropolitana.

Sorgente: Cile, sale a dieci il bilancio dei morti negli scontri. Presidente Pineda: “Siamo in guerra contro un nemico potente e implacabile” – Il Fatto Quotidiano

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