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Dall’ispettore che solidarizza con i fascisti al nazista che si fotografa abbracciato a Priebke, passando per  ex grillini e leghisti: ecco chi vuole entrare in Parlamento con i neofascisti …

enerali in pensione, poliziotti e magistrati complottisti, nazisti e nostalgici della Repubblica di Salò, figli di politici condannati per reati di mafia, ex leghisti, grillini, missini. Sono tutti candidati nelle liste di Italia agli Italiani, il «fronte unitario dell’Area nazionalpopolare», formato dai neofascisti di Fiamma Tricolore e di Forza Nuova. I «patrioti» del terrorista nero Roberto Fiore puntano a superare la soglia di sbarramento del 3 per cento alle elezioni del 4 marzo per portare le loro battaglie politiche all’interno delle istituzioni.

Per farlo hanno formato una lista insieme a Fiamma Tricolore, il movimento fondato da Pino Rauti a metà degli anni Novanta, oggi guidato da Attilio Carelli, politico di lungo corso: ha militato nel Msi fino ai primi anni Novanta, quando se ne andò insieme al teorico degli opposti estremismi, denunciando «la deriva liberista e filo-mondialista, quindi antifascista» che avrebbe assunto il partito dopo l’elezione di Gianfranco Fini alla segreteria.

Le due forze politiche presentano un programma comune: propongono il ritorno alla sovranità monetaria, la lotta alle privatizzazioni, la tutela dei risparmiatori «vessati da un sistema bancario maligno», l’uscita dalla Nato e dalle strutture militari del Patto Atlantico e l’abrogazione della legge Lorenzin, per tutelare le famiglie «vittime dei poteri forti farmaceutici».

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Questi punti sono stati sottoscritti anche dalla senatrice Paola De Pin, che ha partecipato insieme a Roberto Fiore a una conferenza stampa alla Camera lo scorso 25 gennaio. La senatrice, conosciuta per condividere bufale novax sui suoi profili social, ha sempre avuto le idee chiare in politica: nel marzo 2013 viene eletta a Palazzo Madama nelle liste del Movimento 5 Stelle ma dopo pochi mesi lascia il Movimento e vota la fiducia al governo Letta; nel maggio 2014 poi sostiene L’Altra Europa con Tsipras, lista di sinistra radicale, alle elezioni europee per poi aderire, nel giugno 2015, alla Federazione dei Verdi e iscriversi al gruppo parlamentare di centrodestra Grandi Autnomie e Libertà. Un girotondo che si conclude ora con l’appoggio ai neofascisti.

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UOMINI D’ORDINE
Fiore e Carelli vogliono entrare a Palazzo Madama. I segretari sono entrambi candidati nei listini plurinominali del Senato. Attilio Carelli è il capolista nel collegio Lombardia 4, la circoscrizione che comprende Milano, Legnano e Rozzano. Fiore, condannato negli anni ‘80 per banda armata e associazione sovversiva, invece è il primo tra i candidati del collegio Lazio 1, che riunisce i quartieri di Roma Gianicolense, Tuscolano e Portuense. Sempre nel collegio Lazio 1, ma nel listino plurinominale della Camera, spicca il nome di Aldo Mezzalana, uno dei tanti uomini d’ordine presenti nelle liste di Italia agli Italiani. Mezzalana, 61 anni, candidato anche nell’uninominale a Livorno, è un generale in pensione dell’esercito: tra gli anni Novanta e i primi Duemila ha partecipato a missioni nei Balcani, Iraq e Afghanistan, per poi dedicarsi all’addestramento dei parà della Folgore. A far compagnia al generale c’è anche Gianfranco Ribezzo, tenente dell’Aeronautica militare che si candida a entrare a Montecitorio nell’uninominale di Brindisi. Ci sono anche poliziotti e agenti carcerari. Sempre in Puglia, tra i candidati per la Camera c’è l’agente scelto di Polizia penitenziaria Amedeo Turi, in corsa nell’uninominale di Francavilla Fontana.

In Abruzzo invece figura Marco Di Somma, 57 anni, gli ultimi 37 passati nei ranghi della Polizia. Di Somma si presenta da «candidato indipendente» nel collegio uninominale per la Camera di Chieti come spiega in un post sul suo profilo Facebook. E proprio sul suo account social pubblica saluti romani, video di Mussolini, post su «scie chimiche e terremoti bellici», e solidarietà ai «militanti forzanovisti ingiustamente picchiati dalla Polizia».

C’è anche una ex toga rossa, il magistrato Paolo Ferraro, candidato alla Camera nel Lazio. Ferraro, che si era già presentato nelle liste di Forza Nuova alle politiche di cinque anni fa, è stato espulso dalla magistratura nel marzo 2013 dopo una surreale vicenda: alla fine del 2008, l’allora magistrato presenta un esposto in Procura in cui dichiara che nella sua abitazione, nel quartiere romano della Cecchignola, avvenivano rituali satanici, pratiche sessuali in condizioni di ipnosi e sotto l’effetto di sostanze alteranti, che vedevano coinvolti adulti, bambini e di cui la sua compagna di allora era vittima. Ferraro inizia così una serie di ricerche, interrotte però dalle cure psichiatriche a cui si è dovuto sottoporre, che gli avrebbero fatto scoprire trame occulte e deviate in istituzioni, alti gradi militari, massoneria e sette sataniche.

NOSTALGICI NAZISTI
A generali, poliziotti e magistrati si affiancano gli scatenati camerati di Fiore, che si sono fatti conoscere negli ultimi anni come protagonisti di violenza e intimidazioni. Manca Giuliano Castellino, un passato da militante in tutta la galassia dell’estrema destra romana, sodale dell’amico di Carminati Maurizio Boccacci, e ora leader di Roma ai Romani: è nei guai con la giustizia dopo gli scontri con la Polizia di fine settembre. Al suo posto però è presente la sorella, Ramona, in passato già candidata alle elezioni municipali con La Destra di Storace, ora in corsa per un seggio alla Camera nel collegio plurinominale Lazio 1-03. C’è invece Mirco Ottaviani, candidato alla Camera a Rimini, condannato a sei mesi per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale dopo gli scontri dello scorso 8 febbraio tra militanti di Forza Nuova e Polizia a Macerata. C’è Leonardo Cabras, coordinatore di FN in Toscana e candidato a Massa, conosciuto per le sue sparate negazioniste sull’Olocausto («Nei lager nazisti c’erano cinema e piscine», «Sei milioni di ebrei morti? Ma se non c’erano nemmeno in Europa») e per le azioni intimidatorie contro don Biancalani, il prete che aiuta i migranti a Prato. E c’è anche Luca Castellini, coordinatore di Forza Nuova a Verona, dov’è candidato alla Camera.

Ultras dell’Hellas, Castellini è noto per la sua simpatia per il nazismo: durante una festa della tifoseria allo stadio Bentegodi nell’estate 2017, ringraziò Adolf Hitler «che ha pagato tutto questo» e intonò il coro «una squadra fantastica fatta a forma di svastica». Un nostalgico di Hitler è in buona compagnia nelle liste di Italia agli Italiani. All’uninominale di Pordenone si candida infatti Dario Fabris, «Toten-rune» per gli amici, come il simbolo runico adottato dalle SS per indicare i morti. Sul profilo Facebook, appare una foto in cui il nazista candidato nelle liste di Fiore sorride mentre abbraccia Erich Priebke, il capitano delle SS morto nel 2013 che partecipò all’eccidio delle Fosse Ardeatine del 24 marzo 1944, in cui persero la vita 335 italiani.

Sorgente: Chi sono i candidati di Forza Nuova: poliziotti, picchiatori, nostalgici delle SS e figli di mafiosi – l’Espresso

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