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Borse europee in frazionale rialzo, frenate dalle persistenti tensioni per la guerra commerciale Cina-Usa e dall’aggravarsi delle accuse contro Trump. Mentre il presidente del Consiglio di vigilanza bancaria della Bce vuole rivedere la formula degli stress test. Euro in calo sul dollaro in attesa dei dati macro Usa. Spread Btp/Bund stabile in vista asta Btp. Acquisti su Fca e Pirelli | Borse Ue, previsto avvio stabile. Focus sull’asta di Btp

di Francesca Gerosa

Borse europee in frazionale rialzo in avvio di seduta, frenate dalle persistenti tensioni per la guerra commerciale Cina-Usa e dall’aggravarsi delle accuse contro il presidente Usa, Donald Trump. Secondo il New York Times, l’uomo che ha rivelato l’esistenza di una telefonata tra il presidente statunitense e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in cui il capo di Stato Usa chiede di investigatore sul suo rivale Joe Biden, sarebbe un ufficiale della Cia  in forza alla Casa Bianca.

La talpa avrebbe detto che alti funzionari della Casa Bianca avrebbero cercato di “bloccare” i dettagli della telefonata, la cui trascrizione non sarebbe stata memorizzata nel normale sistema informatico, ma in uno separato utilizzato per le informazioni classificate. Intanto, dopo che ieri la Fed ha iniettato nuova liquidità attraverso un’operazione chiamata “term repo” con la quale banche e hedge fund possono attingere al cash per un periodo più lungo del solito, di 14 giorni: ha offerto 60 miliardi di dollari a fronte di una domanda pari a 72,75 miliardi, si guarda ai dati macro in arrivo dagli Stati Uniti: alle 14:30 gli ordini di beni durevoli ad agosto (precedente: +2% mese su mese; consenso: -1% mese su mese) e alle 16:00 all’indice di fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan a settembre (precedente: 89,8 punti; preliminare: 92 punti; previsione: 92,5 punti).

Invece, prima, dalla zona euro arriverà l’economic sentiment di settembre, atteso a quota 103 da 103,1 del mese precedente. In attesa l’euro cala sul dollaro: il cross euro/dollaro vale 1,090 (-0,06%), mentre lo spread Btp/Bund staziona a 141,439 punti base. A quanto pare slitterà a lunedì la Nota di aggiornamento al Def, chiamata a disegnare il quadro di finanza pubblica per la manovra. Un rinvio che dimostra le difficoltà dell’esecutivo nell’affrontare la manovra.

A questo proposito il Tesoro ha allo studio, tra gli altri, un provvedimento anti-evasione da inserire in manovra che prevede lo sconto tra il 2% e il 4% delle spese per chi fa acquisti con le carte di credito. L’intervento potrebbe valere 4 miliardi di euro. Nel frattempo stamani il Tesoro piazzerà in asta 6,25-7,5 miliardi di euro di titoli di Stato. Nel dettaglio, sottolinea l’agenzia Reuters, saranno offerti 3,25-3,75 miliardi del nuovo Btp 5 anni 1/2/2025 cedola 0,35%; 2,5-3 miliardi della terza tranche del Btp 10 anni 1/4/2030 cedola 1,35% e 500-750 milioni della quindicesima tranche del Ccteu 15/01/2025.

A Piazza Affari, dove l’indice Ftse Mib segna solo un +0,07% a 21.964 punti, sono deboli le banche dopo le dichiarazioni di ieri del presidente del Consiglio di vigilanza bancaria della Bce, Andrea Enria, per il quale “dieci anni dopo la crisi e a cinque anni dall’avvio della Vigilanza bancaria europea, è arrivato il momento di rivedere la formula degli stress test”. La necessità di ripensare gli stress test, ha sottolineato Enria, deriva anche dalla tendenza che le banche hanno ad aggirare gli stress test, “spesso con l’aiuto di consulenti esterni. I dati vengono raccolti dalle banche prima della loro presentazione alle autorità di vigilanza e ogni banca viene informata della propria posizione nei confronti dei propri pari. Ciò li aiuta ad allinearsi prima e durante l’esercizio degli stress test al fine di regolare collettivamente i risultati e ridurre al minimo l’impatto degli stress test. “Noi vediamo che succede questo, non ci piace e non lo tollereremo”, ha contestato Enria.

Una possibile revisione degli stress test, ha spiegato, potrebbe passare per una divisione dello stress test microprudenziale in un approccio bancario e un approccio di vigilanza. In questo caso l’approccio bancario contemplerebbe un approccio dal basso verso l’alto senza grossi vincoli. Non ci sarebbero garanzie sulla qualità, ma le banche dovrebbero spiegare dove e perché si discostano dai vincoli. Ciò consentirebbe a ciascuna banca di rendere conto delle proprie circostanze individuali. E ogni banca, ha aggiunto, avrebbe un ulteriore incentivo a investire nella gestione del rischio. Lo stress test diventerebbe più realistico e di conseguenza più pertinente e potrebbe fornire informazioni utili e granulari ai mercati. A controbilanciare questo approccio bancario dovrebbe essere, sempre secondo Enria, il punto di vista della Vigilanza, con “modelli dall’alto verso il basso che verrebbero utilizzati per fornire rassicurazioni sulla qualità per i risultati”.

Al momento Banco Bpm perde lo 0,77% a 1,807 euro e Bper  lo 0,49% a 3,48 euro, Intesa Sanpaolo  passa di mano a quota 2,148 euro (+0,23%), Ubi a 2,51 euro (-0,63%) e Unicredit , che stamani ha annunciato un accordo con un veicolo di cartolarizzazione gestito da Illimity  per la cessione pro-soluto di un portafoglio di crediti in sofferenza derivanti da contratti di credito ipotecario verso clientela del segmento piccole e medie imprese italiane (comprende esclusivamente crediti derivanti da contratti di finanziamento regolati dal diritto italiano con una creditoria complessiva di circa 730 milioni di euro), cede lo 0,41% a 10,61 euro.

Solo un +0,12% a 0,5158 euro per Tim  il cui cda ieri, come previsto, ha accolto le dimissioni di Fulvio Conti, che ha rinunciato alla carica di presidente e di consigliere della società. Il consiglio si è riconvocato per il prossimo 21 ottobre per decidere sulla sua sostituzione. Nel frattempo, come da statuto, le funzioni di presidenza saranno svolte dal consigliere Valensise, in qualità di consigliere più anziano. Conti ha detto “di ritenere esaurito il proprio mandato, alla luce della raggiunta stabilità nel funzionamento del board e di un rinnovato impegno nella creazione di valore sostenibile per tutti gli stakeholder della società”.

Meglio tra gli industriali Fca (+0,73% a 11,89 euro) che per il marchio Maserati ha annunciato ieri la produzione di nuovi modelli in tre stabilimenti italiani: Modena, Cassino e Torino (Mirafiori e Grugliasco). Per gli stabilimenti di Torino e Cassino il gruppo investirà 1,6 miliardi di euro (800 milioni a Cassino e 800 milioni nel polo produttivo torinese), che fanno parte del piano da 5 miliardi di euro per l’Italia annunciato lo scorso anno. Tutti i nuovi modelli Maserati saranno sviluppati, ingegnerizzati e prodotti al 100% in Italia e adotteranno sistemi a propulsione elettrica ibridi.

Nel 2020 la Casa del Tridente avvierà il programma di elettrificazione e la Maserati Ghibli, prodotta a Torino, sarà la prima vettura elettrica ibrida del marchio. La prima delle nuove Maserati ad apparire nel 2020 sarà la super sportiva, che sarà prodotta a Modena. Successivamente arriverà un nuovo utility vehicle Maserati costruito a Cassino. Le nuove GranTurismo e GranCabrio annunceranno l’era dell’elettrificazione per Maserati, saranno quindi i primi modelli ad adottare soluzioni 100% elettriche e saranno prodotti presso il polo produttivo di Torino.

Bene anche Pirelli (+0,81% a 5,45 euro) dopo che Camfin ha sottoscritto nuove opzioni call spread aventi come sottostante 8,9 milioni di azioni Pirelli, pari allo 0,89% del capitale sociale. Tale acquisto si somma a quelli già comunicati al mercato in data 18 settembre e in data 20 settembre scorsi aventi ciascuno come sottostante 20 milioni di azioni Pirelli, pari complessivamente al 4% del capitale sociale. Movimenti nell’azionariato anche per Hera  (-0,90% a 3,75 euro) i cui azionisti pubblici (i Comuni di Bologna, Castelfranco Emilia, Maranello, Montefiorino, Palagano, Pavullo nel Frignano e Ravenna Holding, Rimini Holding) hanno avviato ieri un accelerated bookbuilding per vendere l’1% dell’utility.

Restando tra le utilities, scivola dello 0,33% a 5,95 euro Italgas anche se ieri Moody’s ha confermato il merito di credito a lungo termine della società a Baa2 con un outlook stabile. La conferma del rating riflette l’ottimo posizionamento di Italgas in un settore caratterizzato da un quadro regolatorio stabile. Moody’s ha evidenziato la solida redditività e la significativa capacità di generazione di cassa del gruppo, supportati dagli ottimi livelli di efficienza operativa e da un costo del debito estremamente basso. Inoltre, secondo l’agenzia di rating, la progressiva realizzazione del nuovo piano di investimenti per il periodo 2019-2025 e il robusto profilo di liquidità della società le permetteranno di mantenere un ampio vantaggio competitivo in occasione della partecipazione alle gare per l’assegnazione delle nuove concessioni gas.

E se Var Energi, controllata da Eni  (+0,52% a 14 euro) e HitecVision, ha firmato alla vigilia un accordo per l’acquisizione degli asset upstream di ExxonMobil presenti in Norvegia per 4,5 miliardi di dollari, è partito il conto alla rovescia per il verdetto dell’Antitrust Ue sull’acquisizione degli Chantiers de l’Atlantique (ex Stx France) da parte di Fincantieri (+0,90% a 0,95 euro). Secondo fonti di stampa, il gruppo guidato da Giuseppe Bono avrebbe infatti notificato due giorni fa l’operazione alla Commissione Europea, chiamata in causa dai regolatori francese e tedesco. (riproduzione riservata)

Sorgente: Milano dimessa, sulle banche pesa Enria – MilanoFinanza.it

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