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Lega, al via il raduno di Pontida. Insulti al congresso dei giovani, "Mattarella fa schifo"

Comincia la tradizionale kermesse leghista. Attesi militanti da tutta Italia. A Salvini il comizio finale

di MATTEO PUCCIARELLI

MILANO – “Quest’anno sarà una Pontida super, forse la più partecipata di sempre”, assicura o almeno spera Alessandro Panza, responsabile organizzativo della Lega. Sul pratone – un terreno di proprietà del vecchio Carroccio – quest’anno ci saranno solo i manifestanti: i grandi gazebo che stavano alla destra del palco verranno spostati sulla strada (“Abbiamo bisogno di spazio, l’ho detto…”, ragiona Panza). Come da tradizione sin dai tempi di Umberto Bossi striscione e scaletta degli interventi vengono decisi dal grande capo a ridosso dell’evento, ma comunque lo slogan del raduno di domani sarà “La forza di essere liberi!”, gigantografia stampata su un fondale del palco di 18 metri per 10. Mentre il vocalist della giornata è quello delle grandi occasioni di sempre, il deputato ed ex ultras dell’Atalanta Daniele Belotti.

Intanto però la giornata odierna, quella preparatoria e di solito dedicata ai giovani padani (oggi semplicemente “giovani leghisti”) fa già discutere per le parole durissime del 31enne deputato veneto Vito Comencini: “Questo presidente della Repubblica, lo posso dire? Mi fa schifo. Mi fa schifo chi non tiene conto del voto del 34 per cento degli italiani”. Dichiarazioni che si configurano come vilipendio del Capo dello Stato. Il congresso dell’organizzazione giovanile ha visto l’addio al comando di Andrea Crippa, ormai catapultato nel mondo dei grandi in piena regola con i galloni di vicesegretario federale, oltre ad essere parlamentare. Al suo posto verrà nominato Luca Toccalini, 29 anni, parlamentare lombardo come Crippa e milanese come Salvini, nonché ex dirigente degli universitari padani.

Quanto a domani, nel 2018 i partecipanti furono in 60 mila (secondo la Lega e si sa, coi numeri delle piazze ognuno fa un po’ come vuole), domani potrebbero essere in 80 mila. I 120 autobus dello scorso anno oggi stanno arrivando a 200, si era pensato anche a due treni speciali dal centro-sud ma poi si è desistito per complicazioni organizzative. Invece non ci saranno mezzi speciali dalla Sicilia e dalla Sardegna, sarebbe stata una spesa eccessiva, ma il resto dell’Italia avrà una sua delegazione, ognuno con un proprio stand, con magliette, bandiere e anche prodotti tipici. Tra giornalisti e operatori invece si sono accreditate 400 persone.

Nel frattempo il comune di Pontida, amministrato dalla Lega naturalmente, ha preparato due nuovi parcheggi vicino al pratone, nel piazzale di una ditta e in un altro grande terreno. E poi ci saranno circa sessanta tendoni, sei punti per la ristorazione, uno per il tesseramento alla “Lega per Salvini premier”, una tonnellata di salamelle ordinata da tempo. Insomma, l’organizzazione è in fermento da luglio e l’esperienza identitaria è forse quella più sentita di tutte nel partito, ormai orfano delle ampolle alle pendici del Po e delle feste dei popoli padani in Veneto. Per dire, giorni fa a Genova Giorgio Viale, appena nominato assessore comunale al Personale, è stato fotografato al primo giorno di seduta nel banco della giunta mentre tutto preso compilava la lista della spesa per il raduno: “due ciabatte, una prolunga a rotella, un adattatore industriale, due prolunghe normali, fascette, sacchi condominiali, una lampada da cantiere”.

Sorgente: repubblica.it

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