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Socialisti in maggioranza nella nuova Commissione europea

DALL’INVIATO A BRUXELLES. «Ho ricevuto tutti i nomi dai governi e ora non vedo l’ora di formare un collegio dei commissari equilibrato che presenterò martedì». A mezzogiorno Ursula von der Leyen è nel suo ufficio allo Charlemagne Building. Con il nuovo governo Conte già in carica, Roma ha potuto formalizzare anche l’indicazione di Paolo Gentiloni – già concordata per vie informali nei giorni scorsi con Bruxelles – come prossimo commissario Ue. Era la pedina di peso che mancava al puzzle della prossima presidente, nel quale l’Italia avrà indubbiamente un ruolo di peso.

Paolo Gentiloni dovrebbe volare già domani a Bruxelles per incontrare Ursula von der Leyen ed è praticamente certo che per lui ci sarà una vicepresidenza. Non sarà l’unico con quel grado, ovviamente. E non lo si potrà certo definire «il numero due» della Commissione. Sopra di lui ci saranno Margrethe Vestager e Frans Timmermans, vice-presidenti esecutivi. Più della forma, comunque, conterà la sostanza. E cioè il portafogli che gli verrà assegnato: al momento nulla è certo, ma diverse fonti assicurano che Gentiloni erediterà le deleghe che attualmente sono nelle mani di Pierre Moscovici.

Quello alla guida degli Affari Economici uno dei ruoli più importanti all’interno della Commissione europea. È su quei tavoli che vengono vagliati i bilanci dei governi, è lì che si decide quanta flessibilità concedere a un Paese. E anche se l’ultima parola spetta ai governi, indubbiamente il commissario di competenza ha un elevato margine discrezionale. Nell’ultima legislatura Moscovici condivideva questo ruolo con Valdis Dombrovskis, commissario all’Euro: la scelta di Jean-Claude Juncker era legata proprio alla necessità di avere un bilanciamento tra la sensibilità nordica e quella mediterranea sul delicato tema dei conti pubblici. Non sarà facile convincere i governi rigoristi ad accettare un italiano in quella casella. L’alternativa è l’altrettanto prestigioso portafoglio al Commercio o, in seconda battuta, alla Concorrenza (che Giuseppe Conte aveva definito “il portafoglio del cuore”).

Con l’innesto di Gentiloni, si ingrossano le fila della componente socialdemocratica nella squadra di Ursula von der Leyen. Saranno dieci i commissari di quell’area contro i nove popolari (compresa la presidente). Cinque i liberali, ai quali si aggiunge lo sloveno Janez Lenarcic, formalmente indipendente. Completano la squadra un conservatore (polacco) e un verde (lituano).

Sorgente: Gentiloni domani a Bruxelles incontra von der Leyen: l’ex premier è in corsa per sostituire Moscovici – La Stampa

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